ANCHE RADICALI SONDRIO A MILANO PER CHIEDERE LA LEGALITA' DELLA SITUAZIONE
VALTELLINESE
Claudia Osmetti
cla.osmetti@gmail.com
Si è svolto ieri mattina (sabato 25 gennaio 2014)
dalle 8.30 alle 12.30 il presidio radicale davanti al Palazzo di Giustizia di
Milano in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario a cui ha
partecipato anche una delegazione di Radicali
Sondrio e dell’Associazione Avanti
Diritto.
Dal 1987 Radicali
Sondrio è impegnato nella campagna sulla legalità del tribunale
valtellinese: in quell’occasione, e a seguito di indagini formali, si arrivò
alle dimissioni dell’allora presidente del tribunale di Sondrio in carica. Oggi
il caso più eclatante è quello della s.n.c. Gianoncelli: un fallimento durato
16 anni nel quale è stato approvato un solo piano di riparto verso i ceditori e
per importi minimi. Le restanti risorse,
infatti, sono state destinate alle spese legali per la copertura delle cause
intentate dal curatore fallimentare nei confronti di soggetti estranei al
fallimento. Eppure le denunce penali relative alla violazione della legge
fallimentare e alle irregolarità delle procedure seguite sono state tutte
archiviate o per esse è stata proposta l’archiviazione senza nessuna indagine
formale.
Radicali
Sondrio denuncia da decenni come all’interno del tribunale di Sondrio
sussistano situazioni di grave incompatibilità che dovrebbero essere rimosse.
Per questo anche a Milano in occasione dell’inaugurazione dell’anno
giudiziario abbiamo chiesto riferendoci
direttamente al ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, di
aprire articolate inchieste sulle modalità di conduzione delle procedure
fallimentari e sulle archiviazioni delle numerose denunce ad esse collegate e
di accertare se sussistano incompatibilità tali da richiedere il trasferimento
d’ufficio di alcuni giudici.
“Siamo qui a Milano per dire
che la giustizia che non funziona si ripercuote anche in realtà piccole, come
succede a Sondrio” ha commentato ai microfoni di Radio Radicale Giovanni Sansi di Radicali Sondrio. “Una giustizia malata coinvolge tantissime persone
anche in Provincia. Il nostro tribunale non funziona come dovrebbe in un paese
civile, siamo qui per ribadirlo”.
Nel corso della manifestazione è
intervenuto il tesoriere del Partito
Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito (PRNTT), Maurizio Turco, che ha preso parola
durante l’a cerimonia all’interno della Corte di Appello; mentre fuori dalla
sede del Tribunale una ventina di militanti hanno manifestato sottolineando
l’urgenza del provvedimento di amnistia. Tra gli altri era presente anche il tesoriere di Radicali
Italiani, Valerio Federico. Hanno partecipato anche i militanti e i
dirigenti dell’Associazione Radicali Milano – Enzo Tortora.
Maurizio
Turco ha sottolineato la condizione di
flagranza in cui verte lo Stato italiano in materia di carceri e trattamento
inumano dei propri detenuti: “Il
disastro non è annunciato, il disastro è in atto. Lo dicono i numeri mostruosi
dei processi arretrati civili e penali: a milioni di cittadini non si rende il
servizio giustizia se è vero com’è vero che una giustizia ritardata è una vera
e propria giustizia negata”. Ha quindi ricordato come “non è per noi radicali un
problema economico a cui lo Stato dovrà far fronte, non è un problema di
bilanci e risarcimenti ma di diritto e di legalità che ogni giorno viene
palesemente violata”. “L'amnistia e l'indulto sono i presupposti necessari
per poi procedere a una non più rinviabile e profonda riforma del sistema
giustizia”. “È chiaro - ha concluso poi Turco - che quando oggi viene emesso un ordine di esecuzione
della pena vi è la certezza e l'accettazione del rischio che quella pena verrà
eseguita in condizioni inumane e degradanti, sarà privazione della dignità
dell'essere umano, sarà altro dalla pena della reclusione, sarà illegale. Di
fronte a questo stato di cose la giurisdizione non può continuare a far finta
di nulla”.
Qui il volantino distribuito durante la
manifestazione con tutti gli specchietti sul “caso Gianoncelli” e la situazione
attuale del tribunale di Sondrio.
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