POSTED ON MARTEDÌ 20 MARZO 2012 BY LORENZO LIPPARINI IN FIRME FALSE, FORMIGONI
Oggi il Presidente Formigoni ha dato l’ennesima prova di come è possibile negare l’evidenza e perdere il controllo messo di fronte alla realtà dei fatti. Formigoni ha vistosamente negato in aula (ripreso da Repubblica.it) quanto il consigliere Idv Zamponi gli ha ricordato: il presidente è l’undicesimo politico regionale davanti ai giudici, rinviato a giudizio per aver diffamato i radicali. In più occasioni ha infatti affermato pubblicamente, ripreso da tutti gli organi di stampa e le televisioni, che le firme false, che gli hanno consentito di essere eletto per la quarta volta alla guida della regione, sono state consegnate ai radicali che hanno potuto manipolarle, correggerle e spostare i documenti come volevano. Di fronte ai 900 cittadini che hanno riconosciuta come falsa la propria firma davanti a un pubblico ufficiale (sono ancora 4 i processi aperti sulla falsificazione delle firme) ha addirittura ipotizzato che fossero ancora una volta organizzati dai Radicali.
Messo alle strette Formigoni non è riuscito a fare di meglio che dare del Pirla a Zamponi, replicando in salsa lombarda le gesta di Berlusconi, che al Parlamento europeo diede del Kapò al socialista Martin Schulz che lo incalzava.
Le scuse ai radicali e agli elettori truffati non sono mai arrivate e oggi, ancora una volta, Formigoni ha scelto di autoassolversi invece che ritrattare. Incurante dei processi giudiziari, conosce molto bene quelli mediatici: cita sentenze che gli darebbero ragione e continua a negare tutto, anche l’evidenza.
Lui e l’intero consiglio regionale se ne devono andare.