venerdì 13 settembre 2013

Referendumdays

12 referendum radicali ed eutanasia legale 

SONDRIO, MORBEGNO E BORMIO PER IL NUOVO REFERENDUM DAYS DEPOSITO IN PARLAMENTO DELLA LEGGE SULL'EUTANASIA LEGALE

Gianfranco Camero
gianfrancocamero@gmail.com

Sabato 14 settembre, dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 15 alle 19, a Sondrio in Piazza Campello e a Morbegno in Piazza S. Antonio

Domenica 15 settembre, dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 15 alle 19, a Bormio in Via Roma c/o Torre Alberti


In occasione dei nuovi referendum days, RADICALI SONDRIO organizzano questi tre appuntamenti per firmare i 12 referendum per i nuovi diritti civili e la giustizia giusta: abolizione del finanziamento pubblico dei partiti e libertà di scelta nella destinazione dei finanziamenti alle Chiese, divorzio breve, abrogazione di quelle norme sulle droghe che riempiono le carceri di consumatori e delle disposizioni sull'immigrazione che ostacolano il lavoro e il soggiorno regolare, per la responsabilità civile dei magistrati e la separazione delle carriere fra PM e giudice, per il rientro nelle funzioni proprie dei magistrati fuori ruolo, contro l’abuso della custodia cautelare e per l’abolizione dell’ergastolo.
Nella nostra provincia, sinora, ai tavoli radicali hanno sottoscritto circa 800 persone per ciascun referendum, per un un totale quindi di poco meno di 10.000 firme autenticate. Domenica scorsa, ha avuto luogo la prevista raccolta di firme presso il carcere di Sondrio: i 12 referendum sono stati sottoscritti da tutti i 26 detenuti aventi titolo, che, con i 9 stranieri, costituiscono l'attuale presenza di 35 carcerati nella Casa circondariale, a fronte di una capienza regolamentare di 27 ma avendo raggiunto in passato persino le 60 presenze.
Per tutta la prossima settimana sarà ancora possibile firmare per ireferendum nei soli comuni di SondrioMorbegno e Cosio Valtellino.
Per quanto riguarda l'eutanasia legale, domani, venerdì 13 settembre, con una manifestazione pubblica, sarà depositata al Parlamento italiano la relativa proposta di legge di iniziativa popolare, sottoscritta da oltre 50.000 cittadini italiani, fra cui circa 1.200 della nostra provincia. È un primo passo, al quale dovrà seguire la mobilitazione affinché la legge non resti sepolta nei cassetti del Parlamento.


mercoledì 11 settembre 2013

I referendum a Milano

Seduta del Consiglio Comunale di Milano del 9 settembre 2013

CAPPATO: "PISAPIA SBAGLIA A SNOBBARE I REFERENDUM RADICALI E L'AMNISTIA"

RadicaliSondrio
radicalisondrio@gmail.com


Vi proponiamo l'intervento del consigliere comunale di Milano Marco Cappato alla seduta del Consiglio Comunale di lunedì scorso 9 settembre:

“Grazie Presidente. Signor Sindaco non le nascondo di non aver apprezzato le sue parole sulla mancata urgenza di una riforma della giustizia per questo paese, che lei nell’intervista a L’Espresso ha rimandato a quando comincerà una nuova fase politica. Credo di poter accostare quell’intervista a quella di pochi giorni prima, sulla quale sembrava volere esprimere l’accordo o la preparazione a ipotesi di elezioni anticipate. Nella condizione delle carceri milanesi o nella condizione del Palazzo di giustizia si trovano delle ragioni che non riguardano la prossima fase politica, riguardano quella presente.

Sto concludendo i miei tre giorni di digiuno per la situazione della giustizia delle carceri e insieme a noi molti direttori, insieme al sindacato dei direttori degli istituti di pena,  che hanno digiunato per esprimere così la loro volontà di non collaborare con uno Stato criminale in Europa, sanzionato per la condizione criminale della giustizia e delle carceri. Mentre parliamo il carcere di San Vittore e di Opera sono carceri fuorilegge e fuori dalla legalità internazionale.

Tutto questo riguarda Milano. Lei nella sua intervista ha risposto che manca un progetto complessivo di riforma e bisognerà averlo pronto, questo progetto, quando comincerà una nuova fase politica. Mi prendo la responsabilità di ringraziare l’ex Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, perché ha sottoscritto dodici referendum dei quali molti appartengono certamente alla sua storia, Sindaco, più che a quella di Berlusconi e riguardano direttamente l’urgenza di questa fase politica. Uno dei referendum riguarda l’urgenza di carceri che scoppiano per i reati minori legati agli stupefacenti. Altri sul reato di clandestinità, sui reati legati all’immigrazione e sul malfunzionamento di una giustizia irresponsabile. Tra questi referendum c’è anche quello sull’ergastolo e c’è la proposta di amnistia legale contro l’amnistia in corso dell’impunità delle prescrizioni che distrugge le possibilità di giustizia per i cittadini.

Dopo la firma di Berlusconi tante persone, persone che magari in nulla appoggiano il partito di Berlusconi o che lo appoggiano, hanno fatto la fila all’anagrafe, hanno fatto la fila ai banchetti, firmando per quelli sui quali erano d’accordo, non necessariamente per tutti i quesiti.

Io credo che questo centri con Milano, centri con la condizione di illegalità delle nostre carceri, centri qualcosa con le condizioni di illegalità della nostra giustizia, con quei direttori di penitenziari e quei detenuti che con noi hanno condotto e stanno conducendo ancora oggi uno sciopero della fame.

Mi importava dirle questo perché lei si esprime su temi di politica nazionale che hanno un enorme ricaduta sulla vita economica, civile e sociale di questa Città. Credo che la posizione da lei espressa non aiuti la soluzione di un problema così strutturale, così urgente e così grave che fa dell’Italia un paese in piena flagranza criminale, cioè di crimini che vengono compiuti ogni giorno contro i diritti dei cittadini. Grazie”.

martedì 10 settembre 2013

Questione Siria

Non c'è pace senza giustizia

IL CONSIGLIO COMUNALE DI TORINO SU INIZIATIVA RADICALE CHIEDE L'ATTIVAZIONE DELLA GIUSTIZIA INTERNAZIONALE PER CRIMINI DI GUERRA IN SIRIA

RadicaliSondrio
radicalisondrio@gmail.com

da Radicali Italiani

Ieri sera il Consiglio Comunale di Torino ha approvato un ordine del giorno che ha recepito, tra l'altro, gli emendamenti proposti da Silvio Viale (consigliere comunale PD, Presidente di Radicali Italiani) che chiedono: di sostenere con il Governo italiano e in tutte le sedi nazionali e internazionali la necessità che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite deferisca alla Corte Penale Internazionale chiunque si sia reso responsabili di crimini di guerra o contro l’umanità in Siria; di aderire all’iniziativa di digiuno lanciata da Papa Francesco per domani, sabato 7 settembre; di convocare in audizione i rappresentanti dell’opposizione siriana residenti a Torino per confrontarsi su possibili azioni da intraprendere per sollecitare la comunità internazionale ad un’azione diplomatica più forte, finalizzata a facilitare la transizione verso una democrazia e uno stato di diritto.

Silvio Viale e Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani):
Nell'agosto 1995 il Consiglio Comunale di Torino approvò un ordine del giorno di fonte radicale che richiedeva l'attivazione del Tribunale Penale Internazionale sull'ex Jugoslavia contro i serbi Ratko Mladic e Radovan Karadzic per i crimini da loro commessi in Bosnia, in particolare a Sarajevo. Nel settembre 1998 Torino fu la prima città italiana a chiedere l'incriminazione di Slobodan Milosevic per i crimini che stava perpetrando in Kosovo, con una comunità internazionale ancora alla finestra. La storia si ripete perchè non vogliamo imparare nulla dalla storia. Non c'è pace senza giustizia; i radicali lo ripetono ancora oggi sia ai pacifisti ad ogni costo, che, ieri in Bosnia oggi in Siria, non si pongono minimamente il problema di indebolire i dittatori oppressori dei propri popoli sia a chi investe tutte le energie nell'intervento militare senza porsi il problema dell'attivazione della giustizia internazionale.

Conosciamo i rapporti di forza. Siamo consapevoli che Vladimir Putin difficilmente sarà giudicato per i crimini da lui commessi in Cecenia, altrettanto gravi di quelli commessi da Milosevic nell'ex Jugoslavia e da Assad in Siria. Questo non toglie nulla alla necessità ed urgenza di una mobilitazione dell'opinione pubblica internazionale perchè la Corte Penale Internazionale possa, finalmente, essere messa in grado di operare a 360 gradi; per Mladic, Karadzic e Milosevic l'incriminazione rappresentò l'inizio della fine del loro potere. Deve accadere questo anche per Assad.

Torino, 6 settembre 2013

N.B. Oltre un anno fa l'Associazione radicale Adelaide Aglietta ha lanciato un appello per l'incriminazione di Assad alla Corte Penale Internazionale. L'appello puo' essere firmato online: http://www.associazioneaglietta.it/