Salve a tutti,
vi scrivo per chiedere il sostegno a un'iniziativa che ho iniziato a portare avanti a favore dell'etnia rohingya. I Rohingya sono una minoranza birmana di religione musulmana tra le più calpestate al mondo; ho avuto modo di scriverne su due numeri di
"Radical Nonviolent News" (numeri 57-58)
Avevo intitolato i miei due pezzi "Gli innominabili", perchè il Governo birmano rifiuta di riconoscerne l'identità e, quindi, perfino di nominarli. Per chi volesse approfondire, consentitemi di rinviare ai due articoli già scritti, così da non appesantire troppo questa mail.
Nel corso di questo mio studio della loro vicenda, sono entrato in contatto con il segretario dell' "European Rohingya Council". Gli ho proposto di predisporre una petizione online per chiedere al Pontefice di compiere un gesto che, sinora, solo Barack Obama ha compiuto: nominare, in pubblico, quest'etnia, pronunciando la parola "Rohingya".
Dopo aver ottenuto l'assenso, da ieri siamo partiti. Ho preparato sulla piattaforma informatica "Change.org" una lettera aperta al Pontefice, in inglese, italiano, francese e spagnolo, in cui, dopo aver illustrato la situazione di quel popolo, gli si chiede di pronunciare, in uno dei suoi discorsi ufficiali, la parola "Rohingya", così da togliere il velo di silenzio su questo popolo. Del resto, i cattolici in Birmania sono essi stessi una minoranza.
Vi chiedo, quindi, compagni, il vostro supporto, anzitutto con una firma, in secondo luogo aiutandomi a diffondere questa petizione, pubblicandola sulla vostra bacheca FB o in qualunque altro modo riteniate opportuno,
sono aperto a suggerimenti.
Un saluto,
Matteo Ariano