POSITIVO IL BILANCIO DELL'INIZIATIVA IN PROVINCIA: 15.000 FIRME DA 1.300 CITTADINI
Gianfranco Camero
gianfrancocamero@gmail.com
Sabato scorso, 21
settembre, con 170 sottoscrittori a Chiavenna, si è conclusa in provincia di
Sondrio la raccolta di firme sui 12 referendum per la riforma della
giustizia e delle politiche su droghe e immigrazione, per abolire il
finanziamento pubblico dei partiti e la truffa dell'otto per mille, nonché a
favore del divorzio breve.
Il maggior consenso è
andato all'abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti, con 1.344
firme, mentre la cancellazione dell'ergastolo ha avuto solo 1.100
adesioni, per un totale di circa 15.000 firme autenticate, e un autofinanziamento di oltre 3.000 euro.
Il soddisfacente
risultato è stato reso possibile anche dalla disponibilità di numerosi
autenticatori che a Sondrio, Morbegno, Tirano, Bormio, Chiavenna e Chiesa
Valmalenco hanno consentito con la loro presenza, a prescindere dalla
condivisione dell'iniziativa, di rendere questo “servizio pubblico” a favore di
quei cittadini che hanno ritenuto di partecipare alla vita politica con questo
strumento di democrazia diretta.
In particolare
RADICALI SONDRIO ringrazia il consigliere comunale sondriese Pantaleone
Catonini, che più di ogni altro ha dedicato il proprio tempo a garantire la
presenza dei tavoli radicali in piazza e anche nel carcere del capoluogo.
La campagna avrebbe
potuto avere un esito ancora migliore se non ci fosse stata l'arbitraria
opposizione del Sindaco di Sondrio, Alcide Molteni, allo svolgersi
dell'iniziativa referendaria durante i numerosi eventi che hanno caratterizzato
l'estate, ergendosi così a tutore della “tranquillità” dei cittadini festanti;
in buona compagnia del Prefetto, che ha ritenuto, nonostante le nostre
sollecitazioni, di non far valere la sua autorità per impedire questa ingiustificata
limitazione all'esercizio di fondamentali diritti costituzionali.
Quale che sia
l'obiettivo che si conseguirà a livello nazionale, è il caso di ricordare che
anche questa volta la scarsa e tardiva informazione della RAI e dei principali
media, congiuntamente alla complessità dell'iter burocratico per il
conseguimento delle 500.000 firme necessarie, ha rappresentato un ostacolo
all'espressione del libero convincimento del popolo italiano. Così come è
d'obbligo ricordare che su due argomenti riproposti con questi referendum vi è
già stato un chiaro pronunciamento elettorale: nel 1993 il 90% dei
votanti stabilì l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti (oggi decuplicato sotto forma di “rimborsi
elettorali”) e nel 1987 con il referendum “Tortora” venne affermata
con l'80% di consensi la responsabilità civile dei magistrati (poi vanificata dalla legge “Vassalli”).