QUARTA MANIFESTAZIONE A SONDRIO SUL CASO GIANONCELLI, LA LIBERTA' DI STAMPA E L'AMNISTIA
Gianfranco Camero
gianfrancocamero@gmail.com
Ancora una nuova manifestazione sabato 31 maggio, a partire dalle 9 in piazza Campello a Sondrio: per la quarta volta in questo mese RADICALI SONDRIO e l'Associazione AVANTI DIRITTO convocano i cittadini sul tema della legalità e della giustizia, con particolare riferimento al tribunale del capoluogo ed alla vicenda del “fallimento Gianoncelli”, per salvaguardare la libertà di stampa raccogliendo le firme in calce ad un appello di solidarietà al giornale 'l Gazetin, a favore dell'amnistia per interrompere la tortura praticata nei confronti dei detenuti ristretti nelle nostre carceri.
E' intanto scaduto il termine del 28 maggio indicato dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo perché l'Italia faccia fronte alle drammatiche condizioni di sovraffollamento dei propri penitenziari. Nonostante il messaggio alle Camere del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nonostante lo sciopero della fame e della sete di Marco Pannella a quello di Rita Bernardini, segretaria di Radicali Italiani, poco o nulla è stato fatto.
In questi mesi di silenzio e inerzia delle istituzioni italiane, ininterrotte sono state le sollecitazioni dei radicali: non da ultimo la scelta di non partecipare alle consultazioni per il Parlamento europeo, perché svoltesi nella più profonda illegalità costituzionale, perché malgrado l’urgenza del problema nessuna delle liste ha saputo spendere una sola parola sulla giustizia e sulle condizioni infamanti delle nostre carceri.
Il 9 maggio scorso, il Consiglio d'Europa ha acquisito come documento di lavoro la lettera del Partito Radicale relativa all'illegalità costituzionale in Italia, inviata da Emma Bonino, Marco Pannella e Marco Perduca al Comitato dei ministri europeo. Nel documento si affrontavano punto per punto tutte le "rassicurazioni" fornite dall'Italia al Consiglio d'Europa in merito alle misure e riforme necessarie per corrispondere alla sentenza Torreggiani.
Ed è di questi giorni un ampio dossier recapitato a Strasburgo, frutto del lavoro di Rita Bernardini e dell'avvocato Deborah Cianfanelli, membro di Direzione di Radicali Italiani: oltre 50 pagine di analisi sulla mancata ottemperanza da parte del nostro Paese rispetto alle indicazioni ricevute sui trattamenti inumani e degradanti dei detenuti, a comprovare che purtroppo lo stato di illegalità è ancora in corso.