martedì 15 ottobre 2013

Situazione carceri in Provincia

Incontro al vertice in via Caimi per affrontare i problemi di spazio e di crescita. Presto un progetto sulla formazione professionale per agevolare l'occupazione

NUOVE OPPORTUNITA' PER IL CARCERE. SUMMIT TRA ENTI, PRIVATI E VOLONTARIATO

Antonia Marsetti
La Provincia di Sondrio

Articolo già pubblicato dal quotidiano La Provincia di Sondrio, venerdì 10 ottobre 2013

Avvicinare il carcere al mondo del lavoro e migliorare gli spazi di vita all'interno della casa circondariale di Sondrio. Due progetti distinti che marciano però sullo stesso binario e che ora - grazie al fattivo interessamento del "garante" dei diritti dei detenuti Francesco Racchetti - potranno contare sull'interessamento di tutte le parti in causa, pubbliche e private. 

Ci vorrà del tempo - nessuno se lo nasconde - ma quel che è certo è che le basi gettate ieri con il summit che si è tenuto nelle carceri di via Caimi, sono destinate a sostenere un intervento importante e di sostanza. "Da un lato si tratta di creare opportunità di crescita all'interno delle carceri con percorsi che prevedano anche la formazione professionale per insegnare un mestiere a chi è fine pena, oppure per creare opportunità di lavoro a chi può beneficiare di permessi o del regime di semilibertà - spiega il provveditore regionale dei penitenziari Aldo Fabozzi -, dall'altrp so tratterà di migliorare la permanenza tra queste mura, mettendo a punto alcuni interventi". 

E tra le emergenze da risolvere c'è quella degli spazi, angusti e indecorosi: basta dare un'occhiata alla sala dei colloqui per rendersi conto lo stato in cui versa il carcere sondriese. Certo, più di tanto non si potrà fare a meno di non traslocare, ma la posizione del carcere in via Caimi appare irrinunciabile, anche perchè strategica, visto che si trova nei pressi della stazione e per molte famiglie, "soprattutto per molte madri, mogli e fidanzate - tiene a dire l'assessore ai servizi sociali Loredana Porra, presente all'incontro - significa evitare lunghe trasferte". 

"Ci siamo detti pronti a intervenire - afferma il vicepresidente della provincia di Sondrio Costantino Tornadù, presente all'incontro con l'assessore alle pari opportunità Silvana Snider -. Ci vorrà comunque un progetto da parte dell'autorità carceraria, ma noi siamo pronti a dare il nostro contributo". 

Anche il Comune di Sondrio ha rinnovato il suo impegno che da anni vede il municipio sostenere - attraverso la cooperativa Ippogrifo - un progetto di reinserimento e di rieducazione dei detenuti grazie all'opera di alcuni volontari. Anche le cooperative si son dette pronte a contribuire con alcune idee che saranno messe sul tavolo del prossimo incontro - che sarà molto tecnico - il 24 ottobre.

Presenti, oltre ai portavoce del mondo cooperativistico, anche artigiani e commercianti che per bocca di Gionny Gritti e Manuela Giambelli sono disponibili a favorire l'incontro della domanda e dell'offerta (la stessa disponibilità è stata data dalla Camera di Commercio) anche se il momento - diciamolo - non è dei migliori nemmeno per chi sta fuori dal carcere. 

Da un lato occorre fare formazione, dall'altro ricollocare cghi è fine pena. "Quello che ci auguriamo di impostare a Sondrio - ancora il provveditore regionale - è un progetto pilota per insegnare un lavoro all'interno di queste mura, ora che i detenuti, grazie al programma "celle aperte", possono occupare il tempo in modo costruttivo, nel senso che possono (ri)costruire il loro futuro. Dalla disponibilità che ho toccato con mano a Sondrio le premesse ci sono tutte".