PROSEGUE LA CAMPAGNA SUL RICONOSCIMENTO DI ROM E SINTI E PER IL TESTAMENTO BIOLOGICO
Gianfranco Camero
gianfrancocamero@gmail.com
Continua l'iniziativa di Radicali Sondrio sulla proposta di legge a
favore della minoranza Rom e Sinti e per l'istituzione
del Registro dei testamenti biologici nel capoluogo: nuovo tavolo di
raccolta firme sabato 18 aprile, dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle
19:30, a Sondrio in piazza Campello (lato sud chiesa).
Nel corso della prima uscita di sabato
scorso, il Sindaco di Sondrio, Alcide Molteni, ha firmato (foto) per il riconoscimento della minoranza Rom e Sinti, così come il
Consigliere provinciale Sandro Sozzani e la Consigliera comunale Floriana
Valenti; quest'ultimi hanno anche sottoscritto l'appello sul testamento
biologico, al quale ha dato il suo consenso anche il Consigliere comunale Andrea
Massera.
Con oltre 12 milioni
distribuiti in tutti i Paesi, Rom e Sinti sono la più grande minoranza europea.
Non hanno una terra di riferimento, neppure l’India delle lontane origini, e
diversamente da altre minoranze non avanzano rivendicazioni territoriali,
quindi non hanno mai fatto guerre per per avere una patria, non hanno sedi di
rappresentanza, sono cittadini del luogo nel quale vivono: rappresentano perciò
il perfetto popolo europeo, ma ciononostante sono il popolo più discriminato
d’Europa.
Presenti nel nostro Paese sin dal 1400, sono la minoranza
storico-linguistica più svantaggiata e stigmatizzata nonostante gli obblighi
internazionali e comunitari dell’Italia e gli interventi di numerose
organizzazioni internazionali, tra cui il Consiglio d’Europa, l’OSCE e l’Unione
europea. In Italia sono circa 150.000, per oltre
la metà cittadini italiani, ma tuttavia continuano a essere considerati
fondamentalmente come estranei e nomadi.
Anche per questa irriducibilità
all’omologazione, le amministrazioni pubbliche hanno sempre perseguito una
politica del contenimento e della marginalizzazione. Eppure
la partecipazione di Rom e Sinti alla vita collettiva con il proprio contributo
umano e culturale è necessario per superare l’esclusione di un popolo che ha
attraversato secoli di discriminazione fino allo sterminio razziale e che non
deve rimanere confinato nei ghetti fisici e spirituali, nei quali troppo spesso
viene relegato destinandolo all’assistenza e non alla propria responsabilità.
Il testo della
proposta di legge intende tutelare il loro patrimonio linguistico-culturale con
istituti analoghi a quelli previsti dalla legge del 1999 per tutte le altre
minoranze, sanzionare le discriminazioni fondate sull'appartenenza ad etnie
minoritarie in attuazione del principio costituzionale di eguaglianza,
contrastare i pregiudizi nei confronti di questi gruppi sociali che sono causa
della scarsa integrazione e della loro marginalizzazione sociale ed economica.
Quanto al
testamento biologico, sulla scia di 135 Comuni (fra cui Milano) e un'intera
Regione (il Friuli Venezia Giulia), le 63 firme raccolte in poche ore sull'appello
rivolto al Consiglio comunale sondriese testimoniano la volontà diffusa di responsabilizzare
l’amministrazione pubblica nella ricezione e validazione gratuita dei
biotestamenti al livello più vicino al cittadino, mandando così anche un
messaggio molto chiaro al Parlamento in grave ritardo nell'affrontare la
questione con una legge nazionale.