domenica 5 dicembre 2010

Interrogazione parlamentare per la libertà di stampa (L' GAZETIN)

radicali sondrio


COMUNICATO STAMPA
UN APPELLO PER LA LIBERTA' DI STAMPA.


Il 16 novembre scorso è stata presentata alla Camera dei Deputati un'interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia, con prima firmataria l'on. RITA BERNARDINI congiuntamente agli altri deputati radicali eletti nelle liste del Partito Democratico

martedì 30 novembre 2010

Ior e Creval

Una sbirciatina nel territorio bancario cattolico: IOR, Credito Valtellinese, Credito Artigiano

IN RELIGIOSO SILENZIO



Giuliano Ghilotti
giulianoghilotti@fastweb.it

E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago,
che un ricco entri nel Regno di Dio”
(un signore che scacciava i mercanti dal tempio)

Ci sono uomini qui nella Città del Vaticano che hanno dimenticato il loro compito. Hanno ridotto questo luogo ad una piazza di mercato. Ecco perché farò questi cambiamenti”
(Papa Albino Luciani)

IOR, UN ARMADIO ZEPPO DI SCHELETRI
Cos’è, e quali sono i trascorsi dello IOR (Istituto per le Opere di Religione) tutti lo sanno; tranne la maggioranza degli italiani, ovviamente.
La storia di questa Banca vaticana degli ultimi decenni è un vero museo degli orrori: il suo vissuto si è sovente intrecciato con il peggio della cronaca politica, giudiziaria, nera, del nostro paese, con un numero spaventoso di delitti e oscuri personaggi.
Gelli, creatore della loggia massonica deviata P2, ed il suo vice Ortolani (nella sua casa vi furono riunioni pre-conclave prima dell’elezione di Paolo VI)entrambi con libero accesso nello staterello pontificio; Sindona (ritenuto il banchiere della mafia); Calvi, spregiudicato presidente del Banco Ambrosiano: questi ultimi due agivano col solido legame dell’arcivescovo Marcinkus, a lungo presidente IOR, pupillo di Paolo VI.
Alla morte del papa, subentra nella “chiesa dei poveri”, Albino Luciani, uomo di sicura fede in altro che nel potere e nel denaro (come direbbe Marco Pannella); semplice ma tutt’altro che sprovveduto, uomo capace, conoscitore di sei lingue, non impiega molto a capire l’abisso di corruzione in cui l’istituzione Chiesa sta sprofondando: fin dai primi giorni il suo è un incedere sorprendente di rottura che semina panico ai piani alti vaticani quanto speranze nella gente comune; il 28 settembre 1978 convoca il Segretario di Stato Jean Villot e gli preannuncia quanto già era nell’aria: piazza pulita allo IOR.
La mattina successiva dopo soli 33 giorni di “regno”, viene trovato morto: di infarto, per il Vaticano; avvelenato, secondo quanti hanno per anni indagato, col conforto delle persone fidate più prossime al papa, dei parenti, del medico di fiducia.
La nomina di Giovanni Paolo II consente a tutte le pedine di mantenere il loro posto e i tre citati “Banchieri di Dio” portano alle estreme conseguenze le losche trame, alimentando il tumore bancario con connivenze di denaro sporco di mafia droga ed armi, di tangenti e arricchimenti personali.
Il tentativo di sfuggire alla giustizia ed all’inevitabile crack delle banche cattoliche provocherà una lunga teoria di cadaveri, dal giudice Alessandrini al giornalistaPecorelli, dal liquidatore del Banco Ambrosiano Ambrosoli al colonello Varisco e al capo della squadra mobile di Palermo Boris Giuliano; nemmeno la morte in carcere diSindona con pessimo caffè corretto cianuro, di Calvi suicidato sotto il Ponte Dei Frati Neri di Londra e della sua segretaria che vola dal quarto piano della banca milanese, riesce a chiudere un epoca.
Anni dopo, nel 1993, lo IOR è alle prese con il caso Enimont, la madre di tutte le tangenti, (vedi documento cliccando QUI ; uno fra le migliaia che Mons. Dardozzi, per togliersi l’iceberg dallo stomaco, decise di rendere pubblici dopo la sua morte).
Quando la “bomba” esplode, lo squarcio svelerà tangenti per una sciocchezza di circa 130 miliardi di lire, di cui 2/3 transitate e ripulite dallo IOR, che inciamperà in altri cadaveri eccellenti, quelli dei suicidi del Presidente dell’ENI, Gabriele Cagliari e di Raul Gardini.
Il passato prefigura e pregiudica il presente. E veniamoci, al presente.

UN CONTO TIRA L'ALTRO
Secondo quanto riportato dalla stampa nazionale il 18 gennaio 2010 Bankitalia comunica alla Credito Valtellinese, che controlla il Credito Artigiano, di applicare gli“obblighi rafforzati” nei confronti dello IOR, in quanto banca estera extra-comunitaria. Entro 90 giorni lo IOR dovrà sottoscrivere l’impegno formale a “comunicare i dati e le informazioni sulla propria clientela, sullo scopo del rapporto, sulla fornitura di assegni, sull’esecuzione di bonifici e sulle operazioni in contanti”.
I Consigli di amministrazione di Credito Valtellinese e Credito Artigiano avrebbero quindi deciso con decorrenza 19 aprile 2010, di interrompere l’attività del conto corrente 49557 aperto dallo IOR presso la sede romana del Credito Artigiano, presso il quale a quella data risultano depositati circa 28 milioni di €.
Il 14 settembre 2010, la Direzione del Credito Artigiano avrebbe comunicato a Bankitalia che lo IOR ha richiesto, il 6 settembre, di procedere comunque con l’esecuzione di due bonifici di 20 milioni di € alla Banca del Fucino e alla JP Morgan Frankfurt, rivelando l’impossibilità di adempiere agli obblighi di verifica rafforzata e chiedendo la sospensione delle operazioni.
Parte l’indagine della Procura di Roma nei confronti del presidente IOR Gotti Tedeschi e del Direttore Generale Paolo Cipriani per omissioni in violazione delle norme anti-riciclaggio ed il sequestro dei 23 milioni di euro del conto.
Per il Vaticano, che interviene a difesa del buon nome dello IOR, si tratta di “un equivoco, che ora si sta esaminando” ribadendo “la sua totale fiducia nei dirigenti e la volontà della piena trasparenza delle operazioni finanziarie da esso compiute”.
Si tratterebbe di semplici “operazioni di tesoreria di cui è destinatario lo stesso Istituto su conti di sua pertinenza esistenti presso altri istituti di credito”.
La stampa riferisce che nel decreto di sequestro il G.I.P Maria Teresa Covatta rileva che tra dic. 2007 e nov. 2009, tra le voci in uscita (per 116,3 milioni) e in entrata (per 117,6 milioni), riscontra operazioni che lasciano aperto più di un dubbio; 72 milioni provenienti dalla estinzione di altri conti IOR verosimilmente accesi presso lo stesso Credito Artigiano e assegni per 2,1 milioni in assegni circolari di soggetti mai coincidenti con lo IOR, a favore di numerosi soggetti.

IL TRIANGOLO
A fine settembre viene accreditata per alcuni giorni l’ipotesi che la gola profondache avrebbe fatto intervenire l’organo ispettivo di Bankitalia possa essere Giovanni De Censi, presidente del Credito Valtellinese, fino all’intervento vaticano che lascia trapelare come ridicola tale ipotesi. Al contrario, fosse vera, dovremmo consideraretitolo di merito l’intervento di De Censi, finalizzato al rispetto della legalità.
Successivamente viene attribuito ad uno zelante (onesto, diremmo noi) funzionario romano del Credito Artigiano la paternità della denuncia: chiunque sia,rendiamogli onore e grazie.
De Censi è consigliere del Consiglio di Sovrintendenza dello IOR, ma è anche presidente del Credito Valtellinese, ritenuto il maggiore gruppo bancario cattolico italiano, che controlla, tra le tante banche, anche il Credito Artigiano.
De Censi, ritenuto in buoni rapporti col Ministro Tremonti, con le 500 agenzie delle sue banche e l’ascesa allo IOR, è personaggio di primissimo piano, nel mondo bancario italiano ed internazionale.
Ma perché nascondere l’identità di intestatari e destinatari e le causali dell’operazione? Sono fondi per il sostegno dei cristiani Montagnar in Vietnam, perseguitati e decimati da un regime sanguinario, o di qualcuna delle vittime della tirannide sparse nel mondo? Ci speriamo poco.
L’ipotesi che trova più credito, come indica il reato ipotizzato, è quella dellafinalità di riciclaggio, malgrado i buoni propositi (con i quali sono lastricate le vie dell’inferno) sempre espressi per il futuro, di trasparenza; e l’utilizzo di banche “amiche”per riuscire nell’operazione.
Dallo IOR è passato di tutto, fondi per bene e per opere di religione e fondi per male e per opere di malaffare: è possibile che questi ultimi siano ancora presenti e attivi nei conti IOR dispersi anche presso istituti diversi. Ma come fare a liberarsene senza svelarne i segreti (e rischiare indagini, sequestri e conseguenti bastonate al candidobuon nome dello istituto cattolico)?
O davvero dobbiamo credere all’equivoco nel parlarsi tra banche dove peraltro tutti si usa l’idioma italiano, chi con accento valtellinese, chi con sussiego vaticano?
Non si è visto nulla sulla stampa locale, finora, e forse l’opinione pubblica merita una qualche spiegazione o giustificazione.
Signori del Credito: svelate l’arcano!

Fonti: Vaticano s.p.a.”,Gianluigi Nuzzi, ed. Chiarelettere; “In nome di Dio”, David Yallop, ed. Tullio Pironti; siti di “repubblica affari & finanza”, “corriere della sera”, “il sole 24 ore”,”la stampa”, ”apocalisse laica”, “adnkronos”.

martedì 16 novembre 2010

Formigoni truffatore!

Valter Vecellio. L’insostenibile silenzio su Formigoni
15 Novembre 2010
 
È un interrogativo che chiede risposta da parte del segretario del PD Pierluigi Bersani, ma anche degli altri leader di opposizione: Nichi Vendola, Antonio Di Pietro, perfino Beppe Grillo. È l’interrogativo di chi non comprende i loro silenzi su una vicenda scandalosa, e che in altri paesi di consolidata democrazia sarebbe dibattuta, chiarita, se ne chiederebbe ragione e l’opinione pubblica verrebbe messa in condizione di sapere, e poter giudicare.
Si parla dell’“affaire” Formigoni. Si è lasciato passare in cavalleria il fatto che l’attuale presidente della Regione Lombardia sia al suo quarto consecutivo mandato, laddove la legge prescrive non possono essere più di due. Ma ora ci si trova dinanzi a qualcosa di assai più grave: la legge prevede che ad ogni lista debbano corrispondere un certo numero di firme di elettori che, dinanzi ad un autenticatore, sottoscrivono quelle candidature. È stato accertato al di là di ogni ragionevole dubbio un clamoroso, accecante falso di liste collegabili a Formigoni: cittadini che hanno pubblicamente dichiarato di aver votato per il candidato avversario a Formigoni hanno scoperto di aver firmato liste di suo sostegno, naturalmente a loro insaputa; di più: esperti calligrafici hanno accertato che interi elenchi di firme sono stati vergati dalla stessa mano… Insomma, un clamoroso falso, una sfacciata violazione della legge.
La denuncia è dei radicali, lo gridano inascoltati da settimane: una truffa perpetrata con tanta disinvoltura da far pensare che l’impunità sia stata preventivamente garantita e assicurata.
La domanda è: come mai si accetta, anche da parte dei leaderdell’opposizione, e che dovrebbero essere i primi a guidare la battaglia per la legalità, che ci siano politici che stilano regole, e poi sono i primi a violarle? È un silenzio assordante... Bersani, Di Pietro, Vendola, Grillo: se un governatore di Regione viene eletto per il quarto mandato, e lo fa con delle liste truccate, non trovate che sia necessario, giusto, opportuno, urgente capire cosa è successo? Perché ad “Annozero”, con Formigoni di fronte, su questo non lo avete incalzato, non gli avete chiesto conto di nulla? Era lì davanti a voi, potevate profittarne, come mai non ci avete pensato?
Non si sta parlando qui di massimi sistemi, di alleanze e di scenari più o meno futuribili. Si parla di cose “banali”: informazione che non informa, opposizione che non si oppone, che tace e acconsente. È una questione di rispetto della legge, di legalità. È poca cosa? Ristabilire la verità su un fatto della massima gravità, non è forse questione essenziale, pre-giudiziale?

Valter Vecellio
(da Notizie Radicali, 15 novembre 2010)

sabato 6 novembre 2010

Visita al carcere di Sondrio

radicali sondrio



COMUNICATO STAMPA


L'ON. RITA BERNARDINI, DEPUTATA RADICALE, IN VISITA ISPETTIVA AL CARCERE DI SONDRIO.

Domenica 7 novembre, l'on. RITA BERNARDINI, deputata radicale eletta nelle liste del PD, effettuerà una visita ispettiva al carcere circondariale di Sondrio accompagnata da SERGIO ROVASIO, segretario nazionale dell'Associazione CERTI DIRITTI, e dai militanti radicali GIULIA CRIVELLINI, GIOVANNI SANSI, ENEA SANSI e GIANFRANCO CAMERO.

L'on. BERNARDINI, membro della Commissione Giustizia della Camera, è stata la promotrice del recente “SECONDO FERRAGOSTO IN CARCERE” che ha visto circa 200 fra deputati, senatori, parlamentari europei e consiglieri regionali di tutti gli schieramenti politici partecipare alla grande visita in massa delle 216 Case Circondariali e di Reclusione presenti in Italia.

Al termine della visita (presumibilmente nel primo pomeriggio) verranno rilasciate delle dichiarazioni alla stampa.


Morbegno, 05.11.10 p. radicali sondrio
Gianfranco Camero



e-mail: gianfrancocamero@gmail.com - tel. 0342610141


martedì 26 ottobre 2010

No alla pena di morte per Tareq Aziz

Politica | 26/10/2010 | ore 20.05 »

Roma, 26 ott. - (Adnkronos) - Il governo intervenga affinche' sia "evitata" l'esecuzione della condanna a morte di Tareq Aziz. E' l'impegno contenuto nella mozione firmata da Emma Bonino, Lamberto Dini, Felice Belisario, Pasquale Viespoli, Giampiero D'Alia, Luigi Compagna, Franco Marini, Giorgio Tonini, Pietro Marcenaro e Adriana Poli Bortone in favore di un'azione a favore dell'ex ministro degli Esteri iracheno.
Nella mozione si ricorda che la sentenza riguarda uno dei sette processi nei quali Aziz e' imputato e i capi d'accusa riguardano gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale e che non puo' esservi impunita'. Cio' nonostante, "il sistema penale iracheno non puo' non tenere conto degli standard di giustizia internazionali" in base ai quali i tribunali e le corti penali internazionali "escludono il ricorso alla pena di morte per crimini di guerra, genocidio e crimini contro l'umanita'".
Nella mozione, di cui e' stata chiesta la calendarizzazione dei lavori d'aula di giovedi' prossimo, si ricorda la mobilitazione di centinaia di parlamentari di tutti gli schieramenti, di premi Nobel e personalita' di tutto il mondo nell'ambito dell'iniziativa di 'Nessuno tocchi Caino' e dal Partito Radicale e lo sciopero della fame e della sete di Marco Pannella, si avverte, fra l'altro, che "impiccando un altro testimone eccellente, l'Iraq rischierebbe di ripetere il tragico errore gia' commesso con Saddam Hussein, impedendo l'accertamento della verita', che costituisce un diritto fondamentale e un interesse inalienabile della collettivita' umana". 
 

domenica 10 ottobre 2010

Anagrafe Pubblica degli Eletti

Diritto d'accesso 

RADICALI SONDRIO CHIEDE L'ANAGRAFE PUBBLICA DEGLI ELETTI PER I CONSIGLIERI PROVINCIALI E COMUNALI

Radicali Sondrio
radicalisondrio@gmail.com


A sostegno della campagna nazionale di Radicali Italiani per l'istituzione della Anagrafe Pubblica degli Eletti anche Radicali Sondrio si è mobilitata e fin dalle prime battute. A settembre 2010 , presso gli uffici preposti del Comune e della Provincia di Sondrio, abbiamo infatti presentato istanza di accesso agli atti per poter conoscere le informazioni che (tra gli altri) i consiglieri comunali e provinciali sono tenuti a presentare e messe a disposizione dei cittadini, in base alla legge n. 441/1982 (Disposizioni per la pubblicità della situazione patrimoniale di titolari di cariche elettive e di cariche direttive di alcuni enti). 

La norma prevede che tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali abbiano il diritto di conoscere le dichiarazioni concernenti i diritti reali su beni immobili e mobili iscritti in pubblici registri, le azioni societarie o le quote di partecipazione possedute; le dichiarazioni dei redditi soggetta all'imposta sui redditi delle persone fisiche; e le dichiarazioni relative alle ultime spese elettorali sostenute e alle obbligazioni assunte per la propaganda elettorale

Su questa base abbiamo chiesto all'ufficio competente di poter estrarre copia delle dichiarazioni di cui alla citata legge 441/1982 in possesso dell'Amministrazione, con particolare riferimento agli anni 2008, 2009, 2010.

In data 24 settembre 2010 il comune di Sondrio ha avviato un procedimento - accoglimento per l'accesso a documentazione amministrativa comunicando tra l'altro che in relazione alla richiesta riguardante i consiglieri comunali il Comune con la presente la accoglie integralmente con riferimento alle dichiarazioni degli anni solari 2007 e 2008 che corrispondono agli ultimi anni disponibili e che il richiedente potrà visionare ed estrarre copia di quanto richiesto, previo pagamento del costo di euro 0,26 per ciascun foglio.

In ottemperanza all'obbligo di trasparenza, Radicali Sondrio pubblica tutto il materiale finora disponibile:

CONSIGLIO COMUNALE DI SONDRIO:


CONSIGLIO PROVINCIALE
Nel 2010 solo 7 consiglieri su 25 (cioè il 28%) hanno consegnato la dichiarazione, come previsto dalla legge 441. Clicca sul nome qui di seguito per vedere la documentazione: 

Sertori  Massimo (Lega Nord) 
Aili Michele (Udc): NON presenta alcuna documentazione
Bambini Sandro (Pdl) 
Bianchini Giuseppe (Pdl): NON presenta alcuna documentazione
Bormolini Paola Maria (Pdl): NON presenta alcuna documentazione
Frate Pier Paolo (Pdl): NON presenta alcuna documentazione
Righi Paolo (Pdl): NON presenta alcuna documentazione
Trinca Colonel Tiziano (Pdl): NON presenta alcuna documentazione
Bertoletti Irene (Pd): NON presenta alcuna documentazione
Ciapponi Giacomo (Pd): NON presenta alcuna documentazione
Ciapponi Stefano (Pd): NON presenta alcuna documentazione
Del Nero Davide (Pd): NON presenta alcuna documentazione
Iannotti Diego (Pd): NON presenta alcuna documentazione
Sozzani Alessandro (Valtellina Valchiavenna Democartica): NON presenta alcuna documentazione
Bellero Mario (Lega Nord): NON presenta alcuna documentazione
Passamonti Pier Carlo (Lega Nord): NON presenta alcuna documentazione
Pegorari Tito (Lega Nord): NON presenta alcuna documentazione
Pellegatta Greta (Lega Nord)
Piasini Enrico (Lega Nord): NON presenta alcuna documentazione
Piasini Maurizio (Lega Nord): NON presenta alcuna documentazione
Simonetta Diego (Lega Nord)
Quaroni Danilo (Lega Nord): NON presenta alcuna documentazione

giovedì 7 ottobre 2010

DA TELLUSFOLIO.IT


Avanti Diritto Onlus.

 Lo Statuto  



  Marco Cottica cita nuovamente in giudizio       


         l' Gazetin

                                     

05 Ottobre 2010
 




Così come veniva richiesto da Luca Vitali in un commento del 11/09/2010 e come assicurava Franco Gianoncelli rispondendogli il giorno successivo, diamo di seguito integrale pubblicazione del testo dello Statuto dell'Associazione Avanti Diritto Onlus, costituitasi come già sapete il mese scorso a Sondrio. Ci scusiamo per le settimane di ritardo ma, da un lato, i responsabili dell'Associazione hanno voluto che fossero prima completate tutte le pratiche di registrazione, riconoscimento della personalità giuridica etc. e, dall'altro, sono state settimane piuttosto 'intense', qui al giornale e per Labos Editrice. Vi avevamo giust'appena riferito della nuova citazione in giudizio da parte del giudice Dr Fanfarillo e, a fine mese, ci è stata notificata nuova citazione anche da parte del curatore Dr Marco Cottica. Si tratta dell'introduzione di causa di merito (con richiesta risarcimento danni per € 25.000,00)

mercoledì 6 ottobre 2010

Senza tregua

Con un po' di ritardo segnalo l' ennesimo atto di persecuzione verso la Cooperativa editoriale e il suo direttore ...
Giovanni Sansi

Da tellusfolio


http://www.tellusfolio.it/index.php?prec=/index.php&cmd=v&lev=44&id=11637

lunedì 13 settembre 2010

Manifestazione davanti al tribunale di Sondrio

Grande successo di partecipazione nella manifestazione davanti al tribunale di Sondrio con "cartellonata " distribuzione di volantini.
  La lettera aperta è stata consegnata al Presidente del Tribunale e al Procuratore della repubblica.
Ci auguriamo di avere delle risposte alle domande che abbiamo posto.

Giovanni Sansi RadicaliSondrio

venerdì 10 settembre 2010

Per una giustizia più giusta

Legalità in Valtellina

MANIFESTAZIONE AL TRIBUNALE DI SONDRIO SUL CASO GIANONCELLI

Gianfranco Camero
gianfrancocamero@gmail.com


Lunedì 13 settembre p.v., dalle 9 alle 12, a Sondrio davanti al Tribunale in via Mazzini, si terrà una manifestazione promossa da RADICALI SONDRIO e dall'Associazione AVANTI DIRITTO onlus con l'intento di sensibilizzare l'opinione pubblica, gli addetti al mondo della giustizia e gli organi competenti al problema di una corretta gestione e controllo delle vicende fallimentari, che già in passato ha fatto sorgere dei dubbi circa la limpidezza delle procedure messe in atto a carico dei falliti ma anche a tutela dei creditori.

In concomitanza con l'esecuzione del pignoramento dell'appartamento di Patrizia Gianoncelli, seppure estranea alla complessa vicenda del “fallimento Gianoncelli”, i promotori dell'iniziativa sosteranno davanti al Tribunale indossando cartelli e distribuendo volantini che contengono il testo di una lettera aperta al Presidente del Tribunale ed al Procuratore della Repubblica, con la quale vengono poste alcune puntuali domande circa l'operato del curatore fallimentare e di chi ne ha autorizzato le scelte.

Ci auguriamo che tali quesiti possano trovare risposta e che si voglia considerare questa manifestazione un contributo, seppure critico, alla ricerca di una giustizia più giusta e non persecutoria anzichè, come avvenuto nel corso degli ultimi dieci anni, un'offesa a cui rispondere con chiamate in giudizio.

***

Lettera aperta al Presidente del Tribunale ed al Procuratore della Repubblica di Sondrio



Oggi, 13 settembre 2010, sarà eseguito il pignoramento dell'appartamento di Patrizia Gianoncelli, stimato per un valore di 121.000 € e aggiudicato all'asta per 70.500, per fare fronte alle esorbitanti spese giudiziarie e legali (oltre 85.000 €) liquidate ad un professionista locale nell'ambito del “fallimento Gianoncelli”.

Si tratta di una vicenda intricata e complessa, che dura da più di dieci anni, che ha visto alcune persone estranee al fallimento (come Patrizia) finire nel meccanismo infernale delle procedure giudiziarie che talvolta, come in questo caso, sono sfuggite al controllo degli organi preposti.

Sembra che di questa faccenda non si debba parlare: chi lo ha fatto nel corso degli anni, denunciando le anomalie della gestione del fallimento e di che ne ha autorizzato l'operato, ha dovuto subire la dura reazione degli interessati, tanto da superare ogni limite con la richiesta di sequestro della documentazioni sul caso disponibile on line, a seguito della quale è stata pure presentata una interrogazione parlamentare da parte dei senatori radicali.

Di istanze nelle sedi appropriate ne sono state presentate sinora in abbondanza, ma inutilmente: per questo crediamo sia lecito a questo punto rivolgere pubblicamente alcune domande a coloro che, se lo ritengono, hanno certo gli strumenti per verificare la correttezza delle procedure messe in atto.

1. Perché è stato consentito agli organi della procedura di invadere la sfera patrimoniale di soggetti estranei al fallimento?

2. Come mai il curatore fallimentare non si è avvalso del gratuito patrocinio dello Stato?

3. Perché dal marzo 1999, nonostante gli obblighi di legge, non è più stato approvato alcun prospetto delle somme disponibili né alcun piano di riparto e ciò nonostante le risorse destinate ai creditori sono state utilizzate per pagamenti al curatore, a consulenti e a legali?

4. Per quale motivo le somme pervenute al fallimento in forza di sentenze solo provvisoriamente esecutive non sono state accantonate in apposito fondo, come espressamente previsto dalla legge fallimentare?

5. Perché, esaurite le risorse, il curatore è stato autorizzato a contrarre un prestito di 25.000 €?

6. Qual'è la ragione per cui è stata evitata la compensazione delle spese legali liquidate in solido a carico degli eredi con i crediti privilegiati di primo grado che due di essi vantano nei confronti del fallimento?

7. Perché l'appartamento di Patrizia Gianoncelli non è stato iscritto nell'inventario dei beni acquisiti alla massa del fallimento e la relativa vendita non è avvenuta all'interno della procedura, peraltro rifiutando il rilancio del prezzo di vendita in misura superiore di almeno 1/5 rispetto a quello di aggiudicazione?

8. Quale interesse ha indotto il curatore a costituirsi nella causa di opposizione promossa da Patrizia Gianoncelli contro il decreto di aggiudicazione dell'appartamento, opponendosi persino alla richiesta di sospensione del rilascio dell'immobile?

9. Per ultimo, come si concilia il danno derivante dalla vendita dell'appartamento in questione con l'interesse dei creditori del fallimento dal momento che il ricavato non a loro è destinato?


Radicali Sondrio
Associazione Avanti Diritto onlus

lunedì 16 agosto 2010

Ferragosto in carcere, la situazione a Sondrio.


radicali sondrio

COMUNICATO STAMPA


SECONDO FERRAGOSTO IN CARCERE: I DATI E LA SITUAZIONE DELLA CASA CIRCONDARIALE DI SONDRIO.



Come preannunciato, nella mattinata di domenica 15 agosto, per circa due ore, il deputato GIANNI FARINA (Pd), di origini valtellinesi e membro per lungo tempo della Commissione Giustizia della Camera, ha visitato il carcere di Sondrio accompagnato dai militanti radicali GIOVANNI SANSI, FEDERICA CIAPPONI, GIANFRANCO CAMERO e da MARIO DELL'OCA.

L'iniziativa rientrava nell'ambito del “secondo Ferragosto in carcere” che ha visto circa 200 fra deputati,

sabato 14 agosto 2010

Anche a Sondrio visite in carcere a ferragosto.

radicali sondrio

COMUNICATO STAMPA

ANCHE SONDRIO FRA LE VISITE DEL SECONDO FERRAGOSTO IN CARCERE.
I NUMERI ALLARMANTI DEL SISTEMA PENITENZIARIO ITALIANO.

Domenica 15 agosto, alle ore 10.30, il deputato GIANNI FARINA, di origini valtellinesi e membro per lungo tempo della Commissione Giustizia della Camera, visiterà il carcere di Sondrio accompagnato dai militanti radicali GIOVANNI SANSI, FEDERICA CIAPPONI, GIANFRANCO CAMERO e da MARIO DELL'OCA. Al termine della visita (presumibilmente verso le 12.30) verranno rilasciate delle dichiarazioni alla stampa.

L'iniziativa rientra nell'ambito del “secondo Ferragosto in carcere” che vede circa 200 fra deputati,

lunedì 31 maggio 2010

Censura e radio

Per una giustizia giusta

RADIO RADICALE: LA LEGGE SULLE INTERCETTAZIONI VIETA LA REGISTRAZIONE DEI PROCESSI

Radicali Sondrio
radicalisondrio@gmail.com


lunedì 3 maggio 2010

Il bavaglio del web

Censure 2.0

SE IL GIUDICE SEQUESTRA UN GIORNALE PUBBLICATO SUL WEB 10 ANNI FA: L'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DEI RADICALI

Radicali Sondrio
radicalisondrio@gmail.com

Davvero senza interruzione la nota serie “Incredibile, ma vero!”... Un giudice del Tribunale di Sondrio, su istanza del curatore di un fallimento (con ricorso d'urgenza ex art. 700 cpc), ordina la rimozione dal sito internet di un periodico mensile di provincia ('l Gazetin, Sondrio) di alcuni articoli ivi pubblicati tra il 2000 e il 2001. Il motivo? Semplice: il curatore si sente leso nella sua onorabilità dalle predette cronache (e, in effetti, narrano proprio lo scandalo di un fallimento che si autoalimenta, con creditori che non ricevono un euro di soddisfo né vedono un piano di riparto da anni e anni, un comitato di creditori presieduto da una Banca che non se ne occupa se non per fare ...un prestito al curatore, etc. etc. Vedere la documentazione* per credere) e il giudice amico (per sua stessa ammissione: nel 2001 dichiara infatti che giocavano assieme a tennis con frequenza settimanale) gli toglie il fastidio!

“La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”, come recita l'art. 21 della Costituzione? Che importa: io sequestro e faccio pure pagare le spese per il disturbo. Il fatto è già stato a suo tempo oggetto di procedimento penale (archiviato dal GIP) e civile (con risultati alternati: assoluzione in 1° grado, condanna in 2°, ora in cassazione)? Che importa: sul Web gli stessi articoli costituiscono un 'fatto nuovo'; lo sanno tutti che Internet è una novità...

Qui si ironizza, ma la vicenda ha piuttosto del grottesco. Anche perché è soltanto la punta di un iceberg che affonda la sua massa in un Tribunale nel quale – evidentemente – le cose non girano come dovrebbero... Dallo stesso giornale che viene ora tanto assurdamente colpito già sono stati inviati documentatissimi esposti al Consiglio Superiore della Magistratura, al Ministro della Giustizia, al Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione e ora anche i radicali di Sondrio si sono fatti carico di segnalare una situazione che indubbiamente solleva qualche perplessità.

Per questo motivo, perché venga fatta luce su quel che accade al Tribunale di Sondrio, i senatori Marco Perduca e Donatella Poretti, Radicali-PD, hanno rivolto un'interrogazione al Ministro della Giustizia per sapere se non ritenga necessario adeguatamente intervenire promuovendo un'attività ispettiva finalizzata a verificare la sussistenza dei presupposti per attivare, ai sensi dell'art. 14 del decreto legislativo n. 109 del 2006, azione disciplinare nei confronti di magistrati che in relazione alle vicende esposte siano eventualmente incorsi in illeciti di cui agli artt. 1 e 2 dello stesso decreto legislativo.

Qui il testo dell'interrogazione

domenica 18 aprile 2010

Pignoramenti


Diario di bordo

Vanna Mottarelli. Pignorata la casa a Patrizia Gianoncelli
Lo scandalo di un fallimento che si autoalimenta, mentre i poveri malcapitati della “giustizia” sono costretti a difendersi con le unghie e coi denti da curatori e giudici

17 Febbraio 2008

La notizia
Il dott. Marco Cottica, curatore dei fallimenti della Società Gianoncelli Franco, Peppino e Bruno Snc e dei soci Franco, Peppino e Bruno Gianoncelli, a fronte di spese legali pos

domenica 4 aprile 2010

Libertà di stampa

Censure e sequestri

ATTACCHI ON E OFF LINE, DA 'L GAZETIN A AZIONE NONVIOLENTA: ECCO COSA SUCCEDE IN ITALIA

Radicali Sondrio
radicalisondrio@gmail.com


Pubblichiamo un articolo ripreso da www.tellusfolio.it (Diario di Bordo) di Mao Valpiana dal titolo "Minaccia di morte per Azione nonviolenta" il 4 aprile 2010. La Direzione del periodico indipendente di cronaca civile stampato a Morbegno, che ovviamente si trova nella stessa identica situazione, come tutto il giornalismo indipendente, dal primo aprile è in sciopero e convoca redattori, abbonati e lettori del giornale indipendente di cronaca civile in assemblea on line permanente per decidere le azioni lotta più appropriate per fronteggiare questo deliberato attacco alla libertà di stampa (per informazioni labos@retesi.it)

Chi ha rubato l'articolo 21?

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La libertà di stampa in Italia è sotto attacco.

Il numero di aprile di Azione nonviolenta è fermo in un magazzino postale. Al momento in cui scriviamo non sappiamo se e quando potrà essere spedito.

Senza preavviso, e con effetto immediato, con un decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 30 marzo 2010, il Governo ha sospeso le agevolazioni postali per l'editoria. Ciò significa che dal primo aprile le riviste e i libri possono essere spediti solo con la tariffa piena e non più con la “tariffa editoriale ridotta”, come è sempre avvenuto.

Con questa gravissima decisione il Governo, di fatto, mette a repentaglio la libertà di stampa, e in particolare la possibilità per i medi e piccoli editori di sopravvivere. I grandi editori (compresa la  Mondadori, di proprietà della figlia del Presidente del Consiglio dei Ministri), infatti, già da tempo non utilizzano il servizio di Poste Italiane, ma gli spedizionieri privati.

Fino ad oggi, per spedire in abbonamento postale le copie di Azione nonviolenta a tutti gli abbonati, pagavamo circa 100 euro al mese. D'ora in poi, con la tariffa intera, dovremmo spendere quasi 2.000 euro. Per le nostre finanze, e per il prezzo della nostra rivista, questo è impossibile. Siamo messi nelle condizioni di non poter più spedire il nostro mensile.
L'Uspi (Unione della stampa periodica) e molti editori hanno inviato proteste al Governo. Anche il Movimento Nonviolento editore si associa alla campagna per denunciare questo gravissimo atto liberticida, e per far sapere ai nostri lettori che il loro diritto di ricevere a casa la rivista per cui hanno pagato un abbonamento, viene calpestato da un Governo che vuole umiliare la cultura e la libera espressione del pensiero.


Mao Valpiana,
segretario nazionale del Movimento Nonviolento
(da Telegrammi della nonviolenza in cammino)

sabato 3 aprile 2010

Caso Gianoncelli e diritto di cronaca

La rete col bavaglio

CENSURA INTERNET A SONDRIO: IL CASO DIVENTA DI DOMINIO NAZIONALE

Giovanni Sansi
giovannisansi@libero.it


Pubblichiamo questo efficace resoconto di Vanna Mottarelli in merito al diritto di cronaca e al funzionamento della "giustizia": troverete nel blog gli articoli in questione etichettati  censura

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Da tellusfolio.it (2 aprile 2010)

Il fastidio dei “potenti” per le “pulci”: appello al popolo della rete per la libertà di stampa

L’abnorme caso del ricorso d’urgenza presentato dal Dr. Marco Cottica, per ottenere l’eliminazione di articoli dall’archivio on line de ‘l Gazetin pubblicati nel periodo settembre 2000 - aprile 2001, e l’ancora più abnorme ordinanza del Giudice Dr Pietro Paci che ne ha ordinato l’immediata rimozione con condanna al pagamento delle spese è diventato caso di dominio nazionale.

Dopo l’intervento dell’ADUC che ha ipotizzato la proposizione di interrogazioni parlamentari e dopo l’interessamento dei radicali di Sondrio, il pezzo a firma Enea Sansi è stato riportato su Notizie Radicali del giorno 1° aprile 2010. Insomma, il caso si sta diffondendo a macchia d’olio, come è giusto che sia. La libertà di informazione è un bene prezioso che va tutelato con ogni mezzo.

Gli articoli incriminati erano stati scritti a cura dell’associazione Insieme per la Giustizia e della redazione de "‘l Gazetin" in occasione e nell’immediatezza di fatti drammatici occorsi alla famiglia Gianoncelli. L’obiettivo era quello di sensibilizzare l’opinione pubblica a essere vicina a quelle persone così duramente provate e di lanciare appelli alle istituzioni affinché venisse posto rimedio a tale drammatica situazione. I fatti sono stati riferiti con assoluta verità. Ma, a quanto pare, la verità è più scottante di qualsiasi commento. E così per mettere tutto a tacere si sono susseguite querele, causa civile e ora, come non bastasse, un ricorso d’urgenza a cui dovrà obbligatoriamente fare seguito nuova causa civile.

Facciamo un breve resoconto di quante volte la Labos, il direttore e i redattori del giornale sono stati chiamati a rispondere in sede penale e civile per i medesimi fatti.

Il Dr. Marco Cottica, curatore dei fallimenti Gianoncelli:

- ha querelato Vanna Mottarelli e Stefano Bertelli per un appello (pubblicato in forma integrale in edizione cartacea e on line nel mese di aprile 2001). Il P.M. proponeva l’archiviazione dando ampio spazio all’esercizio del diritto di critica e di cronaca. Il GIP ha disposto l’archiviazione per infondatezza della notizia di reato;

- ha querelato il direttore Enea Sansi per un articolo intitolato “I tacchini e i nostri 25 lettori” in cui venivano commentate in chiave ironica le iniziative giudiziarie del curatore. Il P.M. proponeva l’archiviazione dando ampio spazio all’esercizio del diritto di satira. Il GIP ha disposto l’archiviazione per infondatezza della notizia di reato;

- ha promosso causa civile nei confronti della cooperativa editrice Labos, del direttore Enea Sansi e di Vanna Mottarelli (quale componente del Comitato “Insieme per la Giustizia”) per chiedere la condanna in ordine agli articoli pubblicati su "‘l Gazetin" nel periodo settembre 2000 - aprile 2001. La Corte d’Appello di Milano, con sentenza impugnata per cassazione, pubblicata integralmente su "‘l Gazetin" e on line, riteneva sussistente il reato di diffamazione (nonostante avvenuta archiviazione delle querele penali e assoluzione in primo grado). La Labos, in esecuzione di tale sentenza (impugnata per Cassazione) e delle conseguenti azioni esecutive promosse dal Dr. Marco Cottica ha pagato qualche cosa come € 29.000,00.

Evidentemente, per il curatore, la “punizione” non era abbastanza esemplare. E così, a distanza di dieci anni dalla pubblicazione, senza attendere l’esito della cassazione e senza avere formulato alcuna domanda nella causa da egli promossa nel 2001, ha chiesto con ricorso d’urgenza che gli articoli venissero rimossi da internet.

Il Giudice Dr. Pietro Paci (che anni addietro aveva ...instaurato e consolidato con il detto professionista [Cottica Marco] un cordiale rapporto di amicizia, tanto da indurlo, nel 2001, ad astenersi dal giudicare la causa), in accoglimento del ricorso d'urgenza, ha ordinato l'immediata rimozione da internet degli articoli, con condanna della coop. Labos al pagamento delle spese, nell'importo di circa € 4.500,00. E siamo solo agli inizi (la causa di merito deve ancora partire).

Nell'ordinanza si legge: «Gli stampati che quest'ultimo giudice [riferito alla Corte d'Appello di Milano] ha preso in esame hanno esaurito la propria efficacia lesiva. Vi è stata la pubblicazione delle notizie diffamanti su supporti cartacei ma con il decorso del tempo e con l'affievolirsi della memoria, con (inoltre) il riscontro che il lettore del periodico ha potuto effettuare con la lettura della menzionata sentenza della Corte d'Appello pubblicata integralmente sul “'l Gazetin” si può più che ragionevolmente ritenere che la prima condotta illecita valutata dai giudici di secondo grado non sia più idonea ad arrecare danno alla persona offesa» ma..., per quanto riguarda la pubblicazione su Internet, secondo il Giudice esiste «Il pericolo ... che il Cottica con il trascorrere del tempo, per l'evidenziato alto grado di diffusività dello strumento elettronico, possa vedere sempre più compromessa la sua dignità professionale, con perdita di credibilità nell'ambiente in cui opera».

La Labos ha presentato reclamo al collegio chiedendo la sospensione della provvisoria esecutività e poi l'annullamento dell'ordinanza del Giudice Paci. Sull'esito non resta che sperare.

Nel frattempo lanciamo un appello al popolo della rete affinché faccia sentire la propria voce (apprezzata, in proposito, la citata significativa iniziativa di riproporre sul blog RadicaliSondrio, i 5 articoli “incriminati” e “sequestrati”) a sostegno de "'l Gazetin", il quale, pur essendo una piccola goccia nel mare dell'informazione, è l'emblema di come la libertà di stampa sia ormai un'utopia.

Vanna Mottarelli