MOBILITAZIONE SULLE
CARCERI E PER LA GIUSTIZIA: RADICALI SONDRIO A MILANO PER LA LEGALITA'
Gianfranco Camero, Claudia Osmetti
gianfranco.camero@gmail.com; cla.osmetti@gmail.com
Sabato 25 gennaio dirigenti e militanti radicali
presenzieranno in tutta Italia alle inaugurazioni dell’Anno Giudiziario che si
terranno presso le Corti d’Appello. Lo faranno sia partecipando alle cerimonie
ufficiali con loro interventi, sia all'esterno con sit-in in cui esporranno
striscioni e manifesti sull’amnistia.
L’obiettivo della
campagna – che vede da anni in prima fila il leader Marco Pannella con i suoi prolungati scioperi della fame e della
sete – è quello dell'Amnistia per la Repubblica, per la fuoriuscita del
nostro Stato dalla condizione indiscutibile di flagranza criminale per la sua
reiterata, ultradecennale violazione dei diritti umani fondamentali sanciti
dalla Costituzione italiana e tutelati dalla Convenzione Europea, in relazione
al divieto di tortura e ai trattamenti inumani e degradanti nonché
all’irragionevole durata dei processi.
Una delegazione di Radicali Sondrio e dell'Associazione Avanti Diritto sarà presente alla manifestazione
che avrà luogo presso la Corte d'Appello di Milano con l'intento di riproporre,
anche in quella sede, lo specifico tema della mancanza di legalità al
Tribunale di Sondrio.
In proposito, si
ricorda come, nel gennaio 1987, i Radicali di Sondrio avviarono una campagna
che contribuì, a seguito di indagini per interesse privato in atti d’ufficio,
alle dimissioni dell’allora Presidente del Tribunale di Sondrio, giudice
delegato al fallimento “Isav”, il
cui curatore, nello stesso anno, finì in
carcere.
Non
erano, allora come oggi, infrequenti le incursioni speculative nelle società
colpite da fallimento, con complicità interne all’apparato giudiziario, mentre
rimane fondato il sospetto di aziende costrette al fallimento per essere
depredate di beni immobili, soldi ed altre utilità.
La storia oggi si
ripete e si aggrava. Il fallimento della “Soc. Gianoncelli Franco, Peppino e Bruno s.n.c.”, al pari
del fallimento “Isav” è stato dichiarato in assenza dei necessari presupposti.
Lo dimostra il fatto che tale fallimento sia stato voluto da un solo socio,
tenuto poi inspiegabilmente indenne da ogni gravame.
In 16 anni è stato
approvato un solo piano di riparto, parzialmente cassato dalla Corte di
Cassazione, con il quale è stato distribuito ai creditori, nel marzo 1999, un
importo di soli 70 milioni di lire. Nel frattempo sono passati quasi 15 anni
senza che al suddetto riparto siano state apportate le rettifiche disposte
dalla Cassazione e senza che siano stati depositati altri rendiconti né
distribuite altre somme.
Gli importi provenienti dallo smantellamento del patrimonio aziendale
(salvo quelli esigui sopra accennati) e quelli incassati dai fallimenti
personali dei soci (tra cui quote di eredità del padre dei
falliti, quote di pensioni dei soci Franco e Peppino ed altre) sono state
interamente destinate al pagamento di spese di procedura e di spese
legali relative a cause insensate promosse dal curatore.
Le denunce penali relative alla violazione della
legge fallimentare e alle irregolarità nel pagamento delle somme pervenute ai
fallimenti, ora come allora, sono state archiviate o ne è stata proposta
l’archiviazione senza aprire, sebbene ripetutamente richiesto, alcuna indagine
in ordine alle molteplici anomalie segnalate.
Coloro che, come ’l
Gazetin di Morbegno,
hanno negli anni svolto un ruolo di informazione su queste oscure vicende,
hanno subito e stanno tuttora subendo attacchi sotto forma di denunce penali e
civili che gli sono costate, per ora, circa 60.000 euro, semplicemente per aver
raccontato fatti veri, persino condannato per frasi che neppure erano state
scritte e addirittura colpito due volte per lo stesso fatto, in barba alla
supposta libertà d’informazione e di critica anche dell’operato dei giudici,
principio riconosciuto dalla stessa Cassazione, e pacifico in tutti i paesi
civili.
Nel corso della
manifestazione è previsto l’intervento del tesoriere del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito (PRNTT),
Maurizio Turco, che parlerà durante
l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario; mentre fuori dalla sede del Tribunale di
Milano (sito in via Freguglia 1)
è previsto un presidio al quale parteciperà, tra gli altri, anche il tesoriere
di Radicali Italiani, Valerio Federico. Parteciperanno anche i
militanti e i dirigenti dell’Associazione Radicali Milano – Enzo Tortora.