UN REGISTRO PER LE COPPIE DI FATTO, L'ULTIMA PROPOSTA DI "CITTA' IDEALE"
Francesca Bettini
La Provincia di Sondrio
Articolo già pubblicato su La Provincia di Sondrio, venerdì 4 ottobre 2013
Istituire a palazzo Pretorio il registro delle unioni civili, "in conseguenza del diffondersi di nuove tipologie di convivenza personale". E' il tema della proposta di delibera depositata in questi giorni in municipio dai consiglieri comunali Marco Racchetti, Pantaleone Catonini e William Limuti di Sondrio città ideale, uno dei gruppi che compongono la maggioranza guidata dal sindaco Alcide Molteni.
L'argomento è di quelli che scaldano gli animi, si sa, ma per capire come verrà accolta l'idea di Sondrio città ideale a palazzo Pretorio bisognerà aspettare ancora qualche giorno, visto che sulle proposte di deliberazione di iniziativa consigliare è previsto un passaggio tecnico, prima del dibattito in commissione.
In attesa della discussione, che si annuncia vivace, comunque, i tre consiglieri spiegano che l'iniziativa nasce per "dare attuazione all'obiettivo fondamentale del proprio programma volto alla tutela dei diritti civili anche nelle nuove formazioni sociali che avanzano", con l'idea di "collaborar con l'amministrazione comunale apportando un contributo di idee, proposte e progetti".
Secondo il gruppo, anche per il capoluogo "è giunto il momento di dotarsi di un registro delle unioni civili, nella convinzione che diritti civili e sociali siano indivisibili, con fondamento della persona, anche in attuazione del "principio di uguaglianza" sancito dall'articolo 3 della Costituzione", visto che in città si diffondono "nuove tipologie di convivenza personale".
Di tutela di dei diritti e delle pari opportunità dei cittadini parla lo Statuto comunale proprio nel primo articolo, ricorda Racchetti a nome del gruppo, ma bisogna far riferimento ai pareri di organismi nazionali: "La stessa Corte costituzionale - sottolinea il consigliere - si è espressa con riferimento all'articolo 2 della Costituzione, precisando che per formazione sociale "deve intendersi ogni forma di comunità, semplice o complessa, idonea a consentire e favorire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione, nel contesto di una valorizzazione del modello pluralistico".
Messa sul tavolo la proposta, prima di avviare il dibattito politico-amministrativo sul documento bisognerà aspettare l'esito dei passaggi tecnici previsti dal regolamento, come detto. "Il testo, unito alla necessaria nota esplicativa, è stato indirizzato all'attenzione del presidente del consiglio comunale Carki Zanesi (che fa parte dello stesso gruppo, ndr) - spiega ancora Racchetti -, che ha richiesto i pareri preventivi del segretario comunale e degli uffici interessati. Una volta terminata positivamente l'istruttoria, il testo della deliberazione dovrà essere sottoposto all'esame della commissione consiliare competente".
Un passaggio che dovrebbe compiersi in tempi abbastanza brevi, visto che per la risposta sul fronte tecnico-burocratico è prevista una scadenza di dieci giorni.