500 SOTTOSCRIZIONI PRO CANNABIS LEGALIZZATA IN VALTELLINA: ECCO I NUOVI TAVOLI
Gianfranco Camero
gianfrancocamero@gmail.com
Sono 500 le firme raccolte sinora in Valtellina a favore della proposta di legge popolare “Norme per la regolamentazione legale della produzione, consumo e commercio della Cannabis e dei suoi derivati”: i prossimi gazebo di Radicali Sondrio saranno SABATO 25 GIUGNO, dalle 10 alle 12:30 e dalle 16 alle 19, a TIRANO in viale Italia e, a seguire, SABATO 2 LUGLIO, dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 19, a SONDRIO in piazza Campello (in caso di maltempo gli appuntamenti saranno rinviati).
La portata del fenomeno e la necessità di rivalutarne l'attuale quadro normativo, sono stati confermati il 3 marzo scorso dal procuratore Franco Roberti il quale, illustrando la relazione del Dipartimento Nazionale Antimafia, informava delle dimensioni abnormi raggiunte dal mercato delle droghe che coinvolgerebbe un europeo su quattro, sottolineando l’esigenza e il dovere di “fare scelte di priorità anche nel mondo giudiziario”.
Dello stesso parere è l'Europol che nella sua relazione aveva già rilevato che “il mercato europeo della droga è sempre più innovativo e dinamico ed è in grado di sfruttare i cambiamenti che si sono verificati nelle moderne forme di comunicazione e commercio”, auspicando pertanto di poter fornire con la propria relazione “spunti per un cambio delle politiche sulle droghe”.
Alla luce di tutto questo i Radicali chiedono che il tema venga discusso in modo non ideologico, sulla base dei dati ufficiali e delle evidenze scientifiche, delle esperienze positive in atto in diversi Paesi e delle analisi di politici, economisti, giuristi e scienziati di tutto il mondo che denunciano il fallimento del proibizionismo e propugnano la conversione del divieto in prevenzione e riduzione del danno.
Ė possibile inoltre aderire ad un appello che riguarda la riforma della regolamentazione della caccia.
Troppo spesso l’attività venatoria, praticata nel nostro paese da una ristretta minoranza di persone, risulta esercitata in violazione delle più elementari norme di sicurezza, rendendo così ampie porzioni del nostro territorio pericolose per chi vi risiede o vi transita. Con l'attuale normativa i controlli sulla caccia sono assegnati ai cacciatori, per i quali non sono peraltro previsti controlli sul tasso alcolemico. L'Italia è inoltre oggetto di una procedura di infrazione da parte dell'Unione Europea per l'utilizzo nell'attività venatoria dei cosiddetti “richiami vivi”, una pratica barbara ancora diffusa nel nostro Paese.