lunedì 25 novembre 2013

Referendum & EutanaSIAlegale

I dati dai tavoli di tutto il Paese

SONDRIO E' LA SECONDA PROVINCIA ITALIANA AD AVER RACCOLTO PIU' FIRME PER EUTANASIALEGALE E REFERENDUM


Radicali Sondrio
radicalisondrio@gmail.com


Non senza un pizzico d'orgoglio (e tanta soddisfazione) RADICALI SONDRIO informa che la Valtellina si è dimostrata, ancora una volta, in prima linea nella difesa dei diritti civili e delle battaglie di Libertà in questo "benedetto, assurdo bel Paese" (come cantava Guccini qualche anno fa). 

Già a fine campagna vi avevamo riferito i dati (positivi) della raccolta firme per i Referendum radicali dei mesi scorsi: mediamente 1.222 sottoscrizioni registrate ai tavoli di RADICALI SONDRIO, un totale di circa 15.000 firme autenticate e oltre 3.000 euro di autofinanziamento raccolto nei mesi da aprile a settembre 2013.

Dal rapporto di EutanaSIAlegale che analizza i dati sui firmatari è possibile notare che, sul totale nazionale di oltre 67.000 firme raccolte e presentate in Parlamento, la provincia di Sondrio si piazza al secondo posto nella classifica relativa al rapporto numero abitanti / sottoscrizioni registrate. Trieste è la prima provincia italiana con 17,5 firmatari ogni 1.000 abitanti, seguita - appunto - da Sondrio (con 5,8 firme) e da Parma e Pordenone (con 3,2 firmatari).

Stesso posto in classifica anche per quanto riguarda la campagna referendaria di quest'estate: sempre Trieste al primo posto (13,61 firme ogni 1.000 abitanti) seguita dalla provincia di Sondrio che qui registra il dato di 6,75 sottoscrizioni ogni 1.000 valtellinesi. Segue in questo caso Teramo con 5,91 firme. 

RADICALI SONDRIO ringrazia tutti quelli che hanno dato il loro contributo in queste occasioni, ricordando ancora una volta che la difesa delle Libertà individuali passa prima dalle piazze e specialmente da quelle di provincia.

Attualmente solo i referendum del pacchetto Giustizia Giusta sono passati al vaglio della Corte di Cassazione con un totale di circa 533mila firme autenticate in tutta Italia. La Corte dovrà esprimersi in merito all'ammissione degli stessi entro le prossime settimane. Vi terremo ovviamente informati.

Qui il rapporto uscito sul sito www.eutanasialegale.it per quanto riguarda la raccolta firme in merito alla proposta di legge di iniziativa popolare in tema di fine vita.

Qui il link per la graduatoria delle sottoscrizioni raccolte nella campagna referendaria dell'estate 2013 (Giustizia Giusta e Cambiamo Noi).


giovedì 7 novembre 2013

Unioni civili

La commissione ieri sera ha approvato la proposta. Contrapposizione tra maggioranza e opposizione. In aula rappresentanti del forum delle famiglie

UNIONI CIVILI IN CITTA': PRIMO SI' AL REGISTRO, IL COMUNE SI DIVIDE

Monica Bortolotti
La Provincia di Sondrio

(Articolo già pubblicato dal quotidiano La Provincia di Sondrio giovedì 7 novembre 2011)

Ideologia e pragmatismo, diritti e libertà, famiglie (con la f minuscola) e non. 

Questione di contrapposizioni. Se la sono giocata per lo più così i  consiglieri di minoranza il dibattito sulla proposta di istituzione di un registro per le unioni civili presentata da Sondrio città ideale, passata nella riunione delle commissioni congiunte ieri sera a palazzo Pretorio. Una riunione alla quale ha assistito anche una rappresentanza del forum delle associazioni familiari, esponenti tutti ben distinguibili nelle loro magliette bianche con scritta azzurra. 

La proposta, nonostante la contrapposizione che si è concretizzata anche nella spaccatura tra minoranza e maggioranza, ha strappato il primo sì, sigillo che le consentirà di approdare alla discussione del prossimo consiglio comunale che se ricalcherà quella di ieri sera in commissione si preannuncia calda. 

E' stato per lo più un testa a testa tra la visione cattolica di Sondrio anch'io - quella che ispira i rappresentanti del forum delle associazioni accorsi in massa a palazzo Pretorio - e quella più laica della maggioranza a tenere banco. 

Il capogruppo Davide Tacelli ha monopolizzato l'attenzione e il tempo con un intervento fiume teso a dimostrare l'illegittimità giuridica, l'inutilità, se non addirittura la nocività, e il carattere discriminatorio della proposta che, a detta dello stesso Tacelli, non ha alcun senso di esistere se non all'interno di una disquisizione ideologica e che rischia di depauperare il senso della famiglia così come previsto dall'articolo 29 della Costituzione. "Cose diverse sono la famiglia e le coppie di fatto - ha detto riprendendo le posizioni già espresse alla vigilia -, la prima nucelo fondante della società, la seconda esempio di provvisorietà sul quale sarebbe sciocco investite". "Il Comune è tenuto a promuovere la famiglia e non altro" ha aggiunto paventando il rischio che le poche risorse a disposizione delle politichge a favore dei nuclei familiari potessero essere in qualche modo intaccate dall'arrivo di questo nuovo riconoscimento".

E non è servito che il presentatore, il capogruppo di Sondrio città ideale, Marco Racchetti sottolineasse e ribadisse ciò che è scritto nella proposta - "non si intende in alcun modo equiparare la famiglia dell'articolo 29 con le unioni dell'articolo 2, stiamo parlando di formazioni sociali diverse" -  per convincere Tacelli dell'innocuità dell'istituzione del registro. Una posizione della di Rachetti spstenuta anche dal consigliere di Sel Sandro Sozzani - "qui c'è tutto fuorchè un attacco alla famiglia legittima, quella con la f maiuscola" - e da Alberto Mele: "Il Comune di Sondrio non ha mai trascurato la famiglia e questa proposta non fa che interpretare i cambiamenti che avvengono nella società".

Più improntato alla necessità di valutare l'attività amministrativa in modo concreto, l'intervento di Andrea Massera di Sondrio liberale: "Noi dovremmo ispirarci al pragmatismo e non all'ideologismo - ha detto -. Sicuramente in Italia c'è un problema legato alla mancanza di diritti per le coppie omosessuali, ma è il legislatore che deve metterci mano. Quanto alle coppie di fatto non mi pare che ci siano aspettative per questo registro che cozza contro la volontà di libertà e autonomia di chi ha deciso di non sposarsi".

A Massera ha risposto Mira Andriolo del Partito democratico: "Sono molto contenta dell'opportunità che questa proposta ci offre - ha detto -, perchè non è vero che bisogna limitarsi al pragmatismo, ma bisogna tornare a parlare di idee e su queste confrontarsi. La crisi della famiglia, che provoca sofferenza ma esiste, ci interroga e ci chiede di riaprire gli orizzonti. L'apertura del Comune verso questa iniziativa va proprio nella direzione di apertura del dibattito sulle nuove forme di vita in comune che anche la crisi costringe a vautare".


giovedì 31 ottobre 2013

Libertà di scelta

Testamento biologico

MILANO: APRE LO SPORTELLO IN UN MODULO LE DECISIONI SUL "FINE VITA"

Zita Dazzi
La Repubblica


Articolo già pubblicato sul quotidiano La Repubblica il 29 ottobre 2013

A pochi mesi dal via libera in consiglio comunale, Palazzo Marino comincia a raccogliere il testamento biologico dei milanesi, cioè quelle dichiarazioni scritte spontanee in cui siano esplicitatele proprie volontà per quel che riguarda il «fine vita», sia in caso di morte, sia nella sventurata eventualità che si cada in uno stato di coma irreversibile o di incoscienza totale. Questo aveva stabilito la delibera approvata il 7 luglio scorso dall'aula. E questo si va a realizzare, dal prossimo 11 novembre, negli uffici dell'assessorato alle Politiche sociali di largo Treves 2, dove sarà in funzione uno sportello per depositare le «attestazioni anticipate di volontà sui trattamenti sanitari». Con questa formula si fa riferimento a tutte a prelievi e trapianti di organi o di tessuti in caso di morte cerebrale. Nel registro il cittadino potrà anche indicare se desidera la cremazione e la dispersione delle ceneri. I moduli sono già in stampa e così Milano si aggiungerà a quell'elenco di città dove si precede il Parlamento sulla strada dell'attuazione dei diritti della persona, così come sono indicati a livello generale nella Costituzione.
Nel "testamento biologico" — ancora senza valore legale, mancando a livello nazionale una legge in materia — ogni persona potrà lasciare disposizioni a medici e familiari sul da farsi in caso di una malattia o di un incidente che procuri uno stato di incoscienza permanente ed irreversibile. La delibera del luglio scorso richiamava l'articolo 32 della Costituzione dove si legge «nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario». La stessa delibera spiega che gli «atti depositati al registro possono essere richiesti dal dichiarante o da persona di sua fiducia, ma anche dal responsabile della struttura sanitaria presso cui si trovala persona». Chiunque ricordi il caso Englaro ha presente il dibattito che vi fu sulle scelte da fare e sulle difficoltà che ebbe papà Bepino per provare quali fossero realmente le intenzioni di sua figlia Eluana.
Ora il Comune, sulla scia di ben due petizioni popolari — una promossa dai radicali, l'altra dalle chiese protestanti e da alcune associazioni laiche — che in città nel corso del 2012 hanno raccolto migliaia di firme, ha deciso di dar corso al nuovo registro. E il secondo, dopo quello sulle unioni civili e lo scopo è di nuovo quello di essere di stimolo al legislatore nazionale. «Continuiamo sulla strada dei diritti — spiega l'assessore Pierfrancesco Majorino — con semplicità, contando sulla partecipazione dei cittadini e chiedendo al parlamento di uscire dal suo surreale immobilismo». Dal gennaio, lo sportello si trasferirà nella Casa dei diritti, che il Comune apre in via DeAmicis 10

martedì 15 ottobre 2013

Situazione carceri in Provincia

Incontro al vertice in via Caimi per affrontare i problemi di spazio e di crescita. Presto un progetto sulla formazione professionale per agevolare l'occupazione

NUOVE OPPORTUNITA' PER IL CARCERE. SUMMIT TRA ENTI, PRIVATI E VOLONTARIATO

Antonia Marsetti
La Provincia di Sondrio

Articolo già pubblicato dal quotidiano La Provincia di Sondrio, venerdì 10 ottobre 2013

Avvicinare il carcere al mondo del lavoro e migliorare gli spazi di vita all'interno della casa circondariale di Sondrio. Due progetti distinti che marciano però sullo stesso binario e che ora - grazie al fattivo interessamento del "garante" dei diritti dei detenuti Francesco Racchetti - potranno contare sull'interessamento di tutte le parti in causa, pubbliche e private. 

Ci vorrà del tempo - nessuno se lo nasconde - ma quel che è certo è che le basi gettate ieri con il summit che si è tenuto nelle carceri di via Caimi, sono destinate a sostenere un intervento importante e di sostanza. "Da un lato si tratta di creare opportunità di crescita all'interno delle carceri con percorsi che prevedano anche la formazione professionale per insegnare un mestiere a chi è fine pena, oppure per creare opportunità di lavoro a chi può beneficiare di permessi o del regime di semilibertà - spiega il provveditore regionale dei penitenziari Aldo Fabozzi -, dall'altrp so tratterà di migliorare la permanenza tra queste mura, mettendo a punto alcuni interventi". 

E tra le emergenze da risolvere c'è quella degli spazi, angusti e indecorosi: basta dare un'occhiata alla sala dei colloqui per rendersi conto lo stato in cui versa il carcere sondriese. Certo, più di tanto non si potrà fare a meno di non traslocare, ma la posizione del carcere in via Caimi appare irrinunciabile, anche perchè strategica, visto che si trova nei pressi della stazione e per molte famiglie, "soprattutto per molte madri, mogli e fidanzate - tiene a dire l'assessore ai servizi sociali Loredana Porra, presente all'incontro - significa evitare lunghe trasferte". 

"Ci siamo detti pronti a intervenire - afferma il vicepresidente della provincia di Sondrio Costantino Tornadù, presente all'incontro con l'assessore alle pari opportunità Silvana Snider -. Ci vorrà comunque un progetto da parte dell'autorità carceraria, ma noi siamo pronti a dare il nostro contributo". 

Anche il Comune di Sondrio ha rinnovato il suo impegno che da anni vede il municipio sostenere - attraverso la cooperativa Ippogrifo - un progetto di reinserimento e di rieducazione dei detenuti grazie all'opera di alcuni volontari. Anche le cooperative si son dette pronte a contribuire con alcune idee che saranno messe sul tavolo del prossimo incontro - che sarà molto tecnico - il 24 ottobre.

Presenti, oltre ai portavoce del mondo cooperativistico, anche artigiani e commercianti che per bocca di Gionny Gritti e Manuela Giambelli sono disponibili a favorire l'incontro della domanda e dell'offerta (la stessa disponibilità è stata data dalla Camera di Commercio) anche se il momento - diciamolo - non è dei migliori nemmeno per chi sta fuori dal carcere. 

Da un lato occorre fare formazione, dall'altro ricollocare cghi è fine pena. "Quello che ci auguriamo di impostare a Sondrio - ancora il provveditore regionale - è un progetto pilota per insegnare un lavoro all'interno di queste mura, ora che i detenuti, grazie al programma "celle aperte", possono occupare il tempo in modo costruttivo, nel senso che possono (ri)costruire il loro futuro. Dalla disponibilità che ho toccato con mano a Sondrio le premesse ci sono tutte".


domenica 6 ottobre 2013

Diritti civili

Il testo che non mancherà di far discutere è stato depositato nei giorni scorsi. "Diamo attuazione al nostro programma di tutela dei diritti civili di tutti"

UN REGISTRO PER LE COPPIE DI FATTO, L'ULTIMA PROPOSTA DI "CITTA' IDEALE"

Francesca Bettini
La Provincia di Sondrio

Articolo già pubblicato su La Provincia di Sondrio, venerdì 4 ottobre 2013

Istituire a palazzo Pretorio il registro delle unioni civili, "in conseguenza del diffondersi di nuove tipologie di convivenza personale". E' il tema della proposta di delibera depositata in questi giorni in municipio dai consiglieri comunali Marco Racchetti, Pantaleone Catonini e William Limuti di Sondrio città ideale, uno dei gruppi che compongono la maggioranza guidata dal sindaco Alcide Molteni.

L'argomento è di quelli che scaldano gli animi, si sa, ma per capire come verrà accolta l'idea di Sondrio città ideale a palazzo Pretorio bisognerà aspettare ancora qualche giorno, visto che sulle proposte di deliberazione di iniziativa consigliare è previsto un passaggio tecnico, prima del dibattito in commissione. 

In attesa della discussione, che si annuncia vivace, comunque, i tre consiglieri spiegano che l'iniziativa nasce per "dare attuazione all'obiettivo fondamentale del proprio programma volto alla tutela dei diritti civili anche nelle nuove formazioni sociali che avanzano", con l'idea di "collaborar con l'amministrazione comunale apportando un contributo di idee, proposte e progetti".

Secondo il gruppo, anche per il capoluogo "è giunto il momento di dotarsi di un registro delle unioni civili, nella convinzione che diritti civili e sociali siano indivisibili, con fondamento della persona, anche in attuazione del "principio di uguaglianza" sancito dall'articolo 3 della Costituzione", visto che in città si diffondono "nuove tipologie di convivenza personale".

Di tutela di dei diritti e delle pari opportunità dei cittadini parla lo Statuto comunale proprio nel primo articolo, ricorda Racchetti a nome del gruppo, ma bisogna far riferimento ai pareri di organismi nazionali: "La stessa Corte costituzionale - sottolinea il consigliere - si è espressa con riferimento all'articolo 2 della Costituzione, precisando che per formazione sociale "deve intendersi ogni forma di comunità, semplice o complessa, idonea a consentire e favorire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione, nel contesto di una valorizzazione del modello pluralistico".

Messa sul tavolo la proposta, prima di avviare il dibattito politico-amministrativo sul documento bisognerà aspettare l'esito dei passaggi tecnici previsti dal regolamento, come detto. "Il testo, unito alla necessaria nota esplicativa, è stato indirizzato all'attenzione del presidente del consiglio comunale Carki Zanesi (che fa parte dello stesso gruppo, ndr) - spiega ancora Racchetti -, che ha richiesto i pareri preventivi del segretario comunale e degli uffici interessati. Una volta terminata positivamente l'istruttoria, il testo della deliberazione dovrà essere sottoposto all'esame della commissione consiliare competente". 

Un passaggio che dovrebbe compiersi in tempi abbastanza brevi, visto che per la risposta sul fronte tecnico-burocratico è prevista una scadenza di dieci giorni. 


mercoledì 25 settembre 2013

Referendum 2013

Estate di piazza

POSITIVO IL BILANCIO DELL'INIZIATIVA IN PROVINCIA: 15.000 FIRME DA 1.300 CITTADINI
Gianfranco Camero
gianfrancocamero@gmail.com


Sabato scorso, 21 settembre, con 170 sottoscrittori a Chiavenna, si è conclusa in provincia di Sondrio la raccolta di firme sui 12 referendum per la riforma della giustizia e delle politiche su droghe e immigrazione, per abolire il finanziamento pubblico dei partiti e la truffa dell'otto per mille, nonché a favore del divorzio breve.
Il maggior consenso è andato all'abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti, con 1.344 firme, mentre la cancellazione dell'ergastolo ha avuto solo 1.100 adesioni, per un totale di circa 15.000 firme autenticate, e un autofinanziamento di oltre 3.000 euro.
Il soddisfacente risultato è stato reso possibile anche dalla disponibilità di numerosi autenticatori che a Sondrio, Morbegno, Tirano, Bormio, Chiavenna e Chiesa Valmalenco hanno consentito con la loro presenza, a prescindere dalla condivisione dell'iniziativa, di rendere questo “servizio pubblico” a favore di quei cittadini che hanno ritenuto di partecipare alla vita politica con questo strumento di democrazia diretta.
In particolare RADICALI SONDRIO ringrazia il consigliere comunale sondriese Pantaleone Catonini, che più di ogni altro ha dedicato il proprio tempo a garantire la presenza dei tavoli radicali in piazza e anche nel carcere del capoluogo.
La campagna avrebbe potuto avere un esito ancora migliore se non ci fosse stata l'arbitraria opposizione del Sindaco di Sondrio, Alcide Molteni, allo svolgersi dell'iniziativa referendaria durante i numerosi eventi che hanno caratterizzato l'estate, ergendosi così a tutore della “tranquillità” dei cittadini festanti; in buona compagnia del Prefetto, che ha ritenuto, nonostante le nostre sollecitazioni, di non far valere la sua autorità per impedire questa ingiustificata limitazione all'esercizio di fondamentali diritti costituzionali.
Quale che sia l'obiettivo che si conseguirà a livello nazionale, è il caso di ricordare che anche questa volta la scarsa e tardiva informazione della RAI e dei principali media, congiuntamente alla complessità dell'iter burocratico per il conseguimento delle 500.000 firme necessarie, ha rappresentato un ostacolo all'espressione del libero convincimento del popolo italiano. Così come è d'obbligo ricordare che su due argomenti riproposti con questi referendum vi è già stato un chiaro pronunciamento elettorale: nel 1993 il 90% dei votanti stabilì l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti (oggi decuplicato sotto forma di “rimborsi elettorali”) e nel 1987 con il referendum “Tortora” venne affermata con l'80% di consensi la responsabilità civile dei magistrati (poi vanificata dalla legge “Vassalli”).

venerdì 13 settembre 2013

Referendumdays

12 referendum radicali ed eutanasia legale 

SONDRIO, MORBEGNO E BORMIO PER IL NUOVO REFERENDUM DAYS DEPOSITO IN PARLAMENTO DELLA LEGGE SULL'EUTANASIA LEGALE

Gianfranco Camero
gianfrancocamero@gmail.com

Sabato 14 settembre, dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 15 alle 19, a Sondrio in Piazza Campello e a Morbegno in Piazza S. Antonio

Domenica 15 settembre, dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 15 alle 19, a Bormio in Via Roma c/o Torre Alberti


In occasione dei nuovi referendum days, RADICALI SONDRIO organizzano questi tre appuntamenti per firmare i 12 referendum per i nuovi diritti civili e la giustizia giusta: abolizione del finanziamento pubblico dei partiti e libertà di scelta nella destinazione dei finanziamenti alle Chiese, divorzio breve, abrogazione di quelle norme sulle droghe che riempiono le carceri di consumatori e delle disposizioni sull'immigrazione che ostacolano il lavoro e il soggiorno regolare, per la responsabilità civile dei magistrati e la separazione delle carriere fra PM e giudice, per il rientro nelle funzioni proprie dei magistrati fuori ruolo, contro l’abuso della custodia cautelare e per l’abolizione dell’ergastolo.
Nella nostra provincia, sinora, ai tavoli radicali hanno sottoscritto circa 800 persone per ciascun referendum, per un un totale quindi di poco meno di 10.000 firme autenticate. Domenica scorsa, ha avuto luogo la prevista raccolta di firme presso il carcere di Sondrio: i 12 referendum sono stati sottoscritti da tutti i 26 detenuti aventi titolo, che, con i 9 stranieri, costituiscono l'attuale presenza di 35 carcerati nella Casa circondariale, a fronte di una capienza regolamentare di 27 ma avendo raggiunto in passato persino le 60 presenze.
Per tutta la prossima settimana sarà ancora possibile firmare per ireferendum nei soli comuni di SondrioMorbegno e Cosio Valtellino.
Per quanto riguarda l'eutanasia legale, domani, venerdì 13 settembre, con una manifestazione pubblica, sarà depositata al Parlamento italiano la relativa proposta di legge di iniziativa popolare, sottoscritta da oltre 50.000 cittadini italiani, fra cui circa 1.200 della nostra provincia. È un primo passo, al quale dovrà seguire la mobilitazione affinché la legge non resti sepolta nei cassetti del Parlamento.


mercoledì 11 settembre 2013

I referendum a Milano

Seduta del Consiglio Comunale di Milano del 9 settembre 2013

CAPPATO: "PISAPIA SBAGLIA A SNOBBARE I REFERENDUM RADICALI E L'AMNISTIA"

RadicaliSondrio
radicalisondrio@gmail.com


Vi proponiamo l'intervento del consigliere comunale di Milano Marco Cappato alla seduta del Consiglio Comunale di lunedì scorso 9 settembre:

“Grazie Presidente. Signor Sindaco non le nascondo di non aver apprezzato le sue parole sulla mancata urgenza di una riforma della giustizia per questo paese, che lei nell’intervista a L’Espresso ha rimandato a quando comincerà una nuova fase politica. Credo di poter accostare quell’intervista a quella di pochi giorni prima, sulla quale sembrava volere esprimere l’accordo o la preparazione a ipotesi di elezioni anticipate. Nella condizione delle carceri milanesi o nella condizione del Palazzo di giustizia si trovano delle ragioni che non riguardano la prossima fase politica, riguardano quella presente.

Sto concludendo i miei tre giorni di digiuno per la situazione della giustizia delle carceri e insieme a noi molti direttori, insieme al sindacato dei direttori degli istituti di pena,  che hanno digiunato per esprimere così la loro volontà di non collaborare con uno Stato criminale in Europa, sanzionato per la condizione criminale della giustizia e delle carceri. Mentre parliamo il carcere di San Vittore e di Opera sono carceri fuorilegge e fuori dalla legalità internazionale.

Tutto questo riguarda Milano. Lei nella sua intervista ha risposto che manca un progetto complessivo di riforma e bisognerà averlo pronto, questo progetto, quando comincerà una nuova fase politica. Mi prendo la responsabilità di ringraziare l’ex Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, perché ha sottoscritto dodici referendum dei quali molti appartengono certamente alla sua storia, Sindaco, più che a quella di Berlusconi e riguardano direttamente l’urgenza di questa fase politica. Uno dei referendum riguarda l’urgenza di carceri che scoppiano per i reati minori legati agli stupefacenti. Altri sul reato di clandestinità, sui reati legati all’immigrazione e sul malfunzionamento di una giustizia irresponsabile. Tra questi referendum c’è anche quello sull’ergastolo e c’è la proposta di amnistia legale contro l’amnistia in corso dell’impunità delle prescrizioni che distrugge le possibilità di giustizia per i cittadini.

Dopo la firma di Berlusconi tante persone, persone che magari in nulla appoggiano il partito di Berlusconi o che lo appoggiano, hanno fatto la fila all’anagrafe, hanno fatto la fila ai banchetti, firmando per quelli sui quali erano d’accordo, non necessariamente per tutti i quesiti.

Io credo che questo centri con Milano, centri con la condizione di illegalità delle nostre carceri, centri qualcosa con le condizioni di illegalità della nostra giustizia, con quei direttori di penitenziari e quei detenuti che con noi hanno condotto e stanno conducendo ancora oggi uno sciopero della fame.

Mi importava dirle questo perché lei si esprime su temi di politica nazionale che hanno un enorme ricaduta sulla vita economica, civile e sociale di questa Città. Credo che la posizione da lei espressa non aiuti la soluzione di un problema così strutturale, così urgente e così grave che fa dell’Italia un paese in piena flagranza criminale, cioè di crimini che vengono compiuti ogni giorno contro i diritti dei cittadini. Grazie”.

martedì 10 settembre 2013

Questione Siria

Non c'è pace senza giustizia

IL CONSIGLIO COMUNALE DI TORINO SU INIZIATIVA RADICALE CHIEDE L'ATTIVAZIONE DELLA GIUSTIZIA INTERNAZIONALE PER CRIMINI DI GUERRA IN SIRIA

RadicaliSondrio
radicalisondrio@gmail.com

da Radicali Italiani

Ieri sera il Consiglio Comunale di Torino ha approvato un ordine del giorno che ha recepito, tra l'altro, gli emendamenti proposti da Silvio Viale (consigliere comunale PD, Presidente di Radicali Italiani) che chiedono: di sostenere con il Governo italiano e in tutte le sedi nazionali e internazionali la necessità che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite deferisca alla Corte Penale Internazionale chiunque si sia reso responsabili di crimini di guerra o contro l’umanità in Siria; di aderire all’iniziativa di digiuno lanciata da Papa Francesco per domani, sabato 7 settembre; di convocare in audizione i rappresentanti dell’opposizione siriana residenti a Torino per confrontarsi su possibili azioni da intraprendere per sollecitare la comunità internazionale ad un’azione diplomatica più forte, finalizzata a facilitare la transizione verso una democrazia e uno stato di diritto.

Silvio Viale e Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani):
Nell'agosto 1995 il Consiglio Comunale di Torino approvò un ordine del giorno di fonte radicale che richiedeva l'attivazione del Tribunale Penale Internazionale sull'ex Jugoslavia contro i serbi Ratko Mladic e Radovan Karadzic per i crimini da loro commessi in Bosnia, in particolare a Sarajevo. Nel settembre 1998 Torino fu la prima città italiana a chiedere l'incriminazione di Slobodan Milosevic per i crimini che stava perpetrando in Kosovo, con una comunità internazionale ancora alla finestra. La storia si ripete perchè non vogliamo imparare nulla dalla storia. Non c'è pace senza giustizia; i radicali lo ripetono ancora oggi sia ai pacifisti ad ogni costo, che, ieri in Bosnia oggi in Siria, non si pongono minimamente il problema di indebolire i dittatori oppressori dei propri popoli sia a chi investe tutte le energie nell'intervento militare senza porsi il problema dell'attivazione della giustizia internazionale.

Conosciamo i rapporti di forza. Siamo consapevoli che Vladimir Putin difficilmente sarà giudicato per i crimini da lui commessi in Cecenia, altrettanto gravi di quelli commessi da Milosevic nell'ex Jugoslavia e da Assad in Siria. Questo non toglie nulla alla necessità ed urgenza di una mobilitazione dell'opinione pubblica internazionale perchè la Corte Penale Internazionale possa, finalmente, essere messa in grado di operare a 360 gradi; per Mladic, Karadzic e Milosevic l'incriminazione rappresentò l'inizio della fine del loro potere. Deve accadere questo anche per Assad.

Torino, 6 settembre 2013

N.B. Oltre un anno fa l'Associazione radicale Adelaide Aglietta ha lanciato un appello per l'incriminazione di Assad alla Corte Penale Internazionale. L'appello puo' essere firmato online: http://www.associazioneaglietta.it/


giovedì 5 settembre 2013

12 referendum radicali

Prossime date



SI FIRMA A SONDRIO, IN PIAZZA E NEL CARCERE
CONTINUA LA RACCOLTA IN TUTTI I COMUNI

Gianfranco Camero
gianfrancocamero@gmail.com




Sabato 7 settembre, dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 15 alle 19, a Sondrio in piazza Campello, prossimo appuntamento di RADICALI SONDRIO per firmare i 12 referendum  per i nuovi diritti civili e la giustizia giusta: abolizione del finanziamento pubblico dei partiti e libertà di scelta nella destinazione dei finanziamenti alle Chiese, divorzio breve, abrogazione di quelle norme sulle droghe che riempiono le carceri di consumatori e delle disposizioni sull'immigrazione che ostacolano il lavoro e il soggiorno regolare, per la responsabilità civile dei magistrati e la separazione delle carriere fra PM e giudice, per il rientro nelle funzioni proprie dei magistrati fuori ruolo, contro l’abuso della custodia cautelare e per l’abolizione dell’ergastolo.
Nell'ambito di un'iniziativa a livello regionale, la mattina di domenica 8 settembre, i radicali saranno invece al Carcere di Sondrio per raccogliere le sottoscrizioni dei detenuti.
Sebbene la stampa locale, tranne rare eccezioni, sinora non abbia dato spazio all'iniziativa referendaria radicale, dopo la firma di tutti i 12 referendum da parte di Silvio Berlusconi, anche in provincia si è verificato un notevole incremento nell'afflusso ai tavoli e nei Comuni dei cittadini che intendono così partecipare alla vita politica con gli strumenti della democrazia diretta.
In tutti i Comuni sarà possibile firmare sino a venerdì 13 settembre, mentre per i soli comuni di Sondrio e Morbegno la raccolta proseguirà sino al venerdì seguente, 20 settembre.