giovedì 11 ottobre 2012

Firmigoni

Formigoni condannato per diffamazione ai Radicali nelle elezioni regionali del 2010

FIRME FALSE, FORMIGONI CONDANNATO A RISARCIRE 110 MILA EURO AI RADICALI

Luigi Ferrarella

MILANO - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni è stato condannato dalla giudice Carmen D’Elia a 900 euro di multa e 110 mila euro di risarcimento per aver diffamato i Radicali della lista Bonino-Pannella, nelle persone del candidato alle elezioni regionali 2010 Marco Cappato e di Lorenzo Lipparini, tacciandoli di aver partecipato a una macchinazione finalizzata a escludere il centrodestra dalle elezioni regionali 2010. Il risarcimento è così costituito: 50mila euro a Marco Pannella come rappresentante della lista, 30 mila euro a testa ai due militanti.

LA REAZIONE - «Quando c'è di mezzo Formigoni si innovano anche le leggi», ha commentato a caldo il governatore lombardo. «È la prima volta - ha esclamato - che un tribunale mette bocca in una polemica tra politici. È una sentenza che istituisce un precedente».

LE ACCUSE - La sentenza è la conseguenza della reazione-boomerang di Formigoni un anno fa all'emergere (su input dei Radicali) di firme false nella presentazione della sua lista alle elezioni regionali 2010. In dichiarazioni a quattro quotidiani, il 5 marzo 2010 Formigoni non solo si difese, ma si azzardò a ribaltare le accuse, addebitando ai Radicali d'aver «potuto compiere qualsiasi atto manipolativo, compresa la sottrazione di documenti» in tribunale; in particolare avanzò il sospetto che, essendo «rimasti 12 ore da soli con in mano penne e borse» a controllare i registri, avessero «potuto manipolare le liste, correggerle, spostare i documenti come volevano», al punto che «51 certificati, a una prima verifica segnalati come presenti, dopo la visita dei Radicali non c' erano più».

FIRME EFFETTIVAMENTE FALSE - Questa ricostruzione per il pm Mauro Clerici si è rivelata falsa. Come le 926 firme effettivamente false senza le quali le sue liste nel 2010 non avrebbero potuto presentarsi al voto e raccogliere 2 milioni e 700 mila suffragi contro il candidato pd Filippo Penati: vicenda per la quale il pm Alfredo Robledo ha chiesto il rinvio a giudizio» di un nugolo di consiglieri provinciali Pdl, della responsabile elettorale Pdl Clotilde Strada, e (come istigatore) dell'allora coordinatore Pdl e oggi presidente della Provincia di Milano Guido Podestà.

I RADICALI - «Un giudice ha riconosciuto l'onore ai radicali. Noi da 10 anni denunciamo in tutta Italia come i partiti raccolgono le firme». È il commento di Marco Cappato, esponente radicale, sulla sentenza del Tribunale di Milano.

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