mercoledì 12 ottobre 2016

Legalizziamo!

Carcere di via Caimi

GIOVANNI SANSI: ANCHE LA LEGALIZZAZIONE DELLA CANNABIS FA MALE AI DETENUTI?

Radicali Sondrio
radicalisondrio@gmail.com


Alla fine dello scorso mese il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP) ha autorizzato l'ingresso nelle carceri dei Radicali per raccogliere le firme sulla proposta di legge popolare per la legalizzazione della cannabis.
La circolare precisava che andavano concordate le date e gli orari con le Direzioni degli istituti penitenziari e raccomandava “la consueta cortesia nei riguardi dei soggetti autorizzati alla visita”.
Quindi, facendo seguito alle numerose occasioni precedenti, Giovanni Sansi di Radicali Sondrio, ha contattato la struttura per prendere gli accordi del caso, senza peraltro riuscirci. In proposito ha dichiarato:
Dopo un primo contatto, che mirava ad effettuare la raccolta di firme sabato scorso, ci è stato risposto che si doveva attendere il sabato seguente, 15 ottobre, oppure andarci in un giorno feriale entro le 17. Essendo impegnati durante la settimana, abbiamo optato per il sabato seguente ma poco dopo aver comunicato la nuova data sono stato avvisato che non andava più bene, che la Direttrice s'era sbagliata, quel sabato non c'era nessuno (manco i carcerati oppure la Direttrice ci teneva a firmare pure lei?). Inutile cercare di parlarle, prima era impegnata, poi era appena uscita e per fortuna che le veniva richiesta dal DAP “la consueta cortesia”.
Dal detenuto che deve fare “la domandina” per ogni cosa, ai Radicali che chiedono di consentire l'esercizio di diritti costituzionalmente garantiti, la modalità è ormai nota: tergiversare sino allo sfinimento ed alla rinuncia del postulante molesto.
Lo stesso giorno, inoltre, a completamento del quadro di “giustizia ed efficienza”, presso il Tribunale di Sondrio non mi stato possibile reperire il Direttore Amministrativo di Cancelleria per ottenere la vidimazione dei moduli sulla proposta di legge in questione, né alcun altro a cui lasciarli, tanto da dover ricorrere ad altro ente, con le conseguenti limitazioni del caso”.

Nessun commento:

Posta un commento