“Associazione per la giustizia Avanti Diritto
In memoria di Giovanni Grignano”
Via Stelvio 40
23100 Sondrio
Sondrio, 29 ottobre 2012.
Comunicato Stampa
La
scrivente Associazione, impegnata nella difesa della legalità e dello stato di
diritto, si rivolge agli organi d’informazione per dare conto di una
vicenda, per la quale, dopo ripetute archiviazioni, sono “indagati” anche
quattro tecnici del Servizio Edilizia Privata del Comune di Sondrio, della quale
ciascuno potrà valutare la gravità, leggendo la dichiarazione, di seguito
riportata, di Giuliano Ghilotti, aderente
all’Associazione “Avanti Diritto”,
di professione Agente di Polizia Locale, parte offesa dai fatti esposti.
Il
comunicato è stato altresì trasmesso per conoscenza agli avvocati del Foro di Sondrio
nonché alla Giunta e ai consiglieri comunali di Sondrio per una valutazione
sull’opportunità di insediare una commissione comunale d’indagine o d’inchiesta
sull’operato dell’Ufficio Tecnico di Sondrio su questa ed altre vicende (ad es. la sanatoria di Ronchi, concessa malgrado l’abuso sia stato realizzato in gran
parte sul terreno di un vicino, e l’abuso di Via Buzzi, autorizzato dallo
stesso Ufficio Tecnico).
Il Presidente:
(Franco Gianoncelli)
Sondrio,
29 ottobre 2012
Dichiarazione
di Giuliano Ghilotti:
“Non ti meravigliare.
L’occhio di chi è onesto vede soltanto
persone oneste.
Solo agli dèi è dato il privilegio di
non poter essere ingannati”
dall’opera di Mozart “Thamos re in Egitto”
Ed or che tutto è chiaro…tutto tace!
In merito alle indagini sull’abuso in loc. Maioni (Mossini) il sottoscritto ha
inviato un’istanza al PM dott.ssa L.
Russo e al Procuratore della
Repubblica dott. F. Napoleone,
chiedendo un incontro per informare sulla situazione destinata, in assenza di
un salto di qualità, a non far luce sui
gravi fatti oggetto dell’indagine, che in estrema sintesi si riassumono:
- Un tecnico comunale, in un incontro con le parti,
affermava in modo contrario al vero che
l’edificio da realizzare, adibito ad autorimessa, era “costruzione accessoria” ed in
quanto tale non era subordinato al previo
consenso dei confinanti (prova: lettera
autografa dell’Asseveratore);
- I confinanti così ingannati venivano indotti a
sottoscrivere un “accordo di buon
vicinato”, successivamente spacciato per “Convenzione”, pur non avendone i requisiti;
- Anche grazie ad un’infedele rappresentazione dello stato
di fatto l’edificio veniva realizzato in difformità (sopra il livello
della stradina e senza alcuna distanza dalla stessa) che lo rendeva totalmente abusivo (prova: perizia di parte);
- L’U.T. senza alcun sopralluogo dichiarava la conformità dell’opera continuando
ad omettere di qualificare
l’edificio (accessorio oppure no?);
- L’edificio realizzato era di circa 72 mq, per essere considerato
accessorio non doveva raggiungere i
9 mq (prova: perizia di parte).
- Costretti al sopralluogo, i tecnici comunali, per
superare l’inaspettato problema della mancata distanza dalla strada qualificavano “cordolo” il fabbricato emergente e dichiaravano che la strada (in parte già presente in
una antica mappa del 1784,
nelle mappe del 1853 dell’Archivio
di Stato ed interamente riportata nella mappa impianto catasto del 1941) non era tale “ai sensi del PRG” (prova: l’evidenza e le Norme Tecniche
Attuazione del PRG);
- Dopo l’archiviazione, nuove indagini qualificavano
il fabbricato come non accessorio a cui quindi si rimediava spacciando per
“Convenzione” l’accordo carpito con l’inganno agli ignari
confinanti; nuova archiviazione;
- A seguito di un incontro del sottoscritto con
l’allora Procuratore della Repubblica dott. G. Avella ulteriori indagini furono affidate al Comandante
Provinciale del Corpo Forestale dott. E.
Leali: l’informativa, recuperata solo di recente, si conclude con una
nuova archiviazione;
- Il fabbricato dunque non è un accessorio ma la nuova perizia svela che gli oneri di costruzione e urbanizzazione
sono stati pagati come accessorio,
sottraendo al Comune (da qui l’ipotesi di reato di truffa aggravata) € 1.706,17 (prova: perizia di parte);
- Dalla
denuncia supportata dalla documentata perizia sono trascorsi sedici mesi e nessun atto di indagine è stato compiuto.
Ogni commento è superfluo essendo il
procedimento destinato all’inevitabile prescrizione in assenza:
1)
dell’intervento diretto del Procuratore;
2) dell’affidamento delle indagini ad un Ufficio di polizia giudiziaria adeguato ed attrezzato; 3) dell’incarico ad
un perito; 4) della riconsiderazione
delle ipotesi di reato frettolosamente archiviate per falso ideologico,
omissione di atti d’ufficio, abuso d’ufficio, favoreggiamento e abuso edilizio;
5) di indagini condotte con la sola
finalità di accertare la verità e
assicurare il rispetto delle norme
da parte di tutti, nessuno escluso.
Giuliano Ghilotti
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