giovedì 6 ottobre 2016

Il Dubbio di Sansonetti

Rassegna Stampa

DOPO L'ISPEZIONE DEL PROVVEDITORATO RIENTRA LA PROTESTA AL CARCERE DI SONDRIO


Radicali Sondrio
radicalisondrio@gmail.com


Riportiamo l'articolo siglato D.A. e apparso sul quotidiano Il Dubbio di Piero Sansonetti che riprende la questione del carcere di via Caimi a Sondrio. Questa mattina, giovedì 6 ottobre 2016, ne è stato letto uno stralcio anche nella rassegna stampa di Radio Radicale, Stampa & Regime, curata da Massimo Bordin, QUI il link per riascoltarla.

SONDRIO, DOPO L'ISPEZIONE LA PROTESTA E' RIENTRATA. Sospeso, per ora, lo sciopero della fame e della sete dei detenuti reclusi nel carcere di Sondrio. Dopo una protesta durata una settimana, è giunta la visita ispettiva del provveditore regionale dell'Amministrazione penitenziaria, Luigi Pagano, che ha incontrato i detenuti, la direttrice Stefania Mussio, il vice capo, Emilio Di Somma, e poi, fuori dalle porte della Casa circondariale, anche i volontari delle Dame di San Vincenzo che per anni operavano con i carcerati, ma che dal dicembre del 2015 hanno riconsegnato le tessere decidendo di non svolgere più questo servizio essendo venuta meno la loro funzione a causa dell'incompatibilità con la nuova direttrice del carcere. La funzione dei volontari è preziosa e di primaria importanza per il recupero dei detenuti, soprattutto per tenerli occupati e permettere loro di svolgere attività manuali e intellettuali. Ma forte era stata la denuncia non solo dei volontari del gruppo dei vincenziani, ma anche da parte dalle associazioni locali "Quarto di luna" e "Spartiacque: informatica per i carcerati considerata, dalla direzione della casa circondariale di Sondrio, inutile; sparizione di 1.650 dei circa duemila volumi e libri presenti nella biblioteca; non si portano più avanti progetti di teatro, né di legalità, ma soprattutto il volontariato - sempre secondo le associazioni - è ormai percepito nella sua mera funzione materiale e di "bancomat" e svuotato della sua sostanza più vera. Luigi Pagano ha comunque effettuato una delicata operazione di diplomazia, col chiaro obiettivo di ricucire uno strappo che sembrava definitivo. Il provveditore ha promesso che ci sono aspetti che potranno essere migliorati. Cercherà di fare chiarezza per quanto riguarda i colloqui tra i detenuti e i loro legali, farà avviare a breve un programma di ristrutturazione per arginare il problema delle celle sovraffollate, mettendo a norma la cella da cinque posti attualmente inutilizzata e ha annunciato che il Comune sta preparando un nuovo bando per l'elezione di un nuovo garante dei detenuti. Claudia Osmetti, membro dei radicali di Sondrio che hanno da sempre sollevato questi problemi, all'indomani della sospensione della protesta ha espresso un sospiro di sollievo ma ha evidenziato che i problemi permangono se il Comune di Sondrio non si attiva per ottenere una soluzione più rapida possibile. Durante l'intervista a Radio Radicale ha ribadito che da tempo i radicali si sono rivolti al Consiglio comunale di Sondrio affinché venga indetta una convocazione straordinaria con all'ordine del giorno la discussione di quanto sta avvenendo nel carcere. Una seduta che riconosca soprattutto la fondatezza delle motivazioni che hanno portato alle dimissioni del garante, Francesco Racchetti, e conseguentemente il ritiro delle stesse. Infatti da quando è cambiata la direzione, il garante si era visto ridurre le funzioni a causa dei rapporti, o meglio dell'assenza di questi, con la nuova direttrice Stefania Mussio. La radicale Claudia Osmetti ricorda che la nuova direttrice già nel passato era stata al centro di polemiche. Quando operava al carcere di Lodi, i sottoposti non apprezzarono la sua gestione del carcere, gli agenti denunciavano una grave situazione organizzativa, mancanze sindacali, carenza di sicurezza e igiene, la mancata considerazione dell'aggiornamento professionale e una sbagliata ripartizione dei carichi di lavoro. I detenuti del carcere di Sondrio sembrano aver deciso comunque di fare un passo indietro e revocare almeno momentaneamente lo sciopero della fame e della sete, convinti dalle rassicurazioni del provveditore Luigi Pagano.



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