lunedì 3 ottobre 2016

Via Caimi

Dopo le rivendicazioni nonviolente dei detenuti 

CARCERE: RADICALI SONDRIO CHIEDE IL RITORNO DEL GARANTE, FRANCESCO RACCHETTI

Claudia Osmetti
cla.osmetti@gmail.com


Visto l’aggravarsi della situazione relativa alla casa circondariale di Sondrio dove continua lo sciopero della fame dei detenuti, al quale si è aggiunto anche lo sciopero della sete di una parte di essi, Claudia Osmetti di Radicali Sondrio e membro del Comitato nazionale di Radicali Italiani dichiara: 

“L’urgenza degli ultimi avvenimenti ci impone la ricerca di una soluzione il più rapida possibile. Per questo ci rivolgiamo al Consiglio comunale di Sondrio, e in particolare al suo presidente Carlo Zanesi o in subordine a un quinto dei suoi componenti così come prescritto dal regolamento, affinché venga indetta una convocazione straordinaria già nei prossimi giorni o comunque con la massima urgenza con all’ordine del giorno la discussione di quanto sta avvenendo in via Caimi. Chiediamo che in quell’occasione vi sia un riconoscimento della fondatezza delle motivazioni che hanno portato alle dimissioni del garante, Francesco Racchetti, e conseguentemente il ritiro delle stesse. Come radicali crediamo che l’assise di Palazzo Pretorio abbia il dovere di prendere una netta posizione al riguardo, chiedendo al garante dimissionario di svolgere un’opera di mediazione che consenta una onorevole sospensione dell’iniziativa nonviolenta dei detenuti e scongiuri eventuali degenerazioni, in attesa di provvedimenti risolutivi da parte delle autorità competenti. 

Il silenzio che, sulla questione, in questi mesi ha mantenuto il sindaco Alcide Molteni è vergognoso: nel marzo scorso, quando Racchetti presentò le sue dimissioni in Consiglio, Molteni non mosse un dito. Successivamente non è stato da meno, rifiutandosi anche solo di approfondire l’argomento: non è stato chiesto conto alla direttrice del carcere dei comportamenti che, nei fatti, hanno portato all’allontanamento sia delle dame di San Vincenzo sia di altre associazioni di volontariato che operavano nella struttura. Senza contare l’increscioso episodio che ha riguardato Alì El Hazaymeh, il medico da anni responsabile del servizio sanitario, ostacolato nell’esercizio delle sue funzioni.

Per quanto ci riguarda ribadiamo il nostro sostegno alle rivendicazioni nonviolente dei detenuti e chiediamo alla politica sondriese di compiere un atto di coraggio, mettendo da parte presunte animosità, per risolvere la situazione”. 

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